Frasi preferite da TERESA MANTOVANI

Questo utente ha frasi preferite anche in Poesie, in Umorismo, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

La maggior parte degli uomini non vuol nuotare prima di saper nuotare. Spiritoso, vero? Certo che non vogliono nuotare, sono nati per la terra, non per l'acqua. E naturalmente non vogliono pensare: infatti sono nati per la vita, non per il pensiero. Già, e chi pensa, chi concentra la vita nel pensiero può andare molto avanti, è vero. Ma ha scambiato la terra con l'acqua e a un certo momento affogherà.
Composta mercoledì 21 marzo 2012
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    Scritta da: Irin Supertramp
    La natura era qualcosa di selvaggio e terribile benché bellissimo. . Questa era la terra di cui sentiamo parlare, creata dal caos nella notte dei tempi. Qui non c'erano giardini ma il globo incontaminato. Niente prati né pascoli né coltivazioni né boschi né terre arabili né incolte né desolate. Era la superficie fresca e naturale del pianeta Terra, com'era stata creata per I secoli dei secoli - come dimora dell'uomo, diciamo noi-, così la Natura l'ha fatta e che l'uomo la usi se può.
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      La Commessa che si chiamava Monique Bray si offrì di accompagnare Horeau a casa. Lui, meccanicamente, accettò. Uscirono insieme dal negozio. Non lo sapevano, ma stavano, simultaneamente, entrando in otto anni di tragedie, strazianti felicità, ripicche crudeli, pazienti vendette, silenti disperazioni. Insomma, stavano per fidanzarsi.
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        Scritta da: Anna
        A partire da quell'estate, le nostre strade si sarebbero divise e, malgrado le nostre promesse e le amabili bugie che ci eravamo venduti da soli, sapevamo che il vincolo che ci aveva uniti non avrebbe tardato a dissolversi come un castello di sabbia in riva al mare.
        Composta mercoledì 29 settembre 2010
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          Scritta da: Ivana Pepe
          Quando pioveva forte, Max aveva l'impressione che il tempo si fermasse. Era come un momento di tregua durante il quale egli poteva interrompere qualunque cosa e mettersi semplicemente alla finestra a contemplare per ore lo spettacolo di quell'infinito velo di lacrime del cielo.
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            Scritta da: Roby
            Perché nessuno possa dimenticare di quanto sarebbe bello se, per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi.
            E qualcuno - un padre, un amore, qualcuno - capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume
            - immaginarlo, inventarlo - e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una sola parola, addio.
            Questo, davvero, sarebbe meraviglioso. Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita.
            E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente, si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare.
            Farsi ferire, anche. Morirne. Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente umano.
            Basterebbe la fantasia di qualcuno - un padre, un amore, qualcuno.
            Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio, in questa terra che non vuole parlare.
            Strada clemente, e bella. Una strada da qui al mare.
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              Scritta da: Dizziness_
              Le suggerì, inoltre, di scrivere una testimonianza che un giorno potesse servire per portare alla luce il terribile segreto che stava vivendo, affinché il mondo venisse al corrente dell'orrore che avveniva parallelamente all'esistenza pacifica e ordinata di quelli che non volevano sapere, di quelli che non potevano restare ancorati all'illusione di una vita normale, di quelli che non potevano negare, di quelli che stavano a galla sopra un mare di gemiti, ignorando, contro ogni evidenza, che a pochi isolati dal loro mondo felice c'erano gli altri, quelli che sopravvivono o muoiono dalla parte buia.
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                Scritta da: if so girl 84
                Per infinite volte, da grande, avrebbe rivisto quella immagine, proprio quella: la sagoma massiccia del padre che cammina a grandi passi davanti a lui, contro il volo della nebbia mattutina, senza mai voltarsi, né per aspettarlo né per controllare che ci fosse ancora. In quella severità, e in quella assenza totale di dubbi, vi era quanto suo padre gli aveva insegnato dell'essere padri: che è saper camminare, senza mai voltarsi. Camminare il passo lungo degli adulti, senza pietà, ma un passo limpido e regolare, perché tuo figlio possa capirlo e starci attaccato, nonostante il suo passo bambino. E farlo senza mai voltarsi, se ne avrai la forza: perché lui sappia che non si perderà, e che camminare insieme è un destino di cui non bisogna mai dubitare, giacché è scritto nella terra.
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