Scritta da: Silvana Stremiz
in Frasi & Aforismi (Vita)
Le rughe sono... gli anni che scorrono, la vita vissuta e le nostre emozioni.
Commenta
Le rughe sono... gli anni che scorrono, la vita vissuta e le nostre emozioni.
Non mettere le nuvole davanti al sole di domani.
La vera casa dell'uomo
non è una casa, è la strada.
La vita stessa è un viaggio
da fare a piedi.
Lasciarsi può essere in un certo senso rock... ma dimenticarsi... è lento.
"Lascia parlare il tuo cuore, quel cuore che sa canta re e sognare l'amore come nelle pagine dei tuoi libri e mettilo nella tua vita, ascoltalo. Solo donare amore a chi da anni aspetta un segno, un riconoscimento per ciò che ha fatto, ti farà capire tutta l'importanza del1'esistenza che non va sprecata o buttata via. Bisogna seminare un carattere per raccogliere un destino."
La luna mi aveva parlato dicendomi cose vere, ma il mio animo non riusciva a risorgere e continuava a soffrire.
(da "Alle porte della vita")
L'esasperazione, la stanchezza, il male di vivere, spesso, portano a vedere negli altri, in coloro che ci stanno vicini, la causa di tutte le nostre difficoltà, dei nostri mali. È la via più facile, anche se non indolore, per sfuggire alla verità, alle umane, umanissime paure.
Diventiamo ciechi nei confronti delle responsabilità e non ci accorgiamo che la vita è come ce la siamo costruita noi.
Che cosa porta l'uomo a cercare fuori di se l'essenza della vita? Perché è pronto a disperarsi nella solitudine o, peggio, tra le falsità, le meschinità, l'ipocrisia di uomini senza scrupoli, senza ideali. Assetati di fama e di potere?
Perché non sa riconoscere la propria potenzialità, la grandezza del suo essere, con i suoi limiti, le sue capacità? Perché non crede in sé al di là di come gli altri lo giudicano, di come lui si giudica?
Finche l'uomo non si accetta e non inizia un dialogo con se stesso, non troverà mai la serenità a cui anela, la pace interiore, la capacità di affrontare le tempeste della vita.
Era una notte di ottobre, nel cielo c'era la luna piena, il mare aveva grandi onde che si infrangevano rumorose, una dopo l'altra, sulla sabbia.
Nell'aria percepivo qualcosa di diverso. Accade sempre così quando c'è l'alta marea e le onde crescono sotto l'influsso della luna.
Abitando in riva al mare, dove sono nato, ho sempre avvertito i più lievi cambiamenti del tempo, il nascere del vento e il formarsi delle maree. Quella notte mi sentivo pervaso da una grande ansia e da una solitudine infinita. Quante volte questi pensieri di malinconia, nostalgia. Rimpianto mi trovavano spaventato e solo a do mandarmi: Perche?
(da "Alle porte della vita")
Ho pensato alla mia vita senza te... Ho conosciuto per la prima volta la paura. In quel momento la mente mi è affogata in una voragine di pensieri... Ho pensato al giorno e alla notte, che si inseguono senza potersi mai incontrare, ho pensato al mare che alla riva bacia la spiaggia, senza poterla però mai avere... Ho pensato al sole e alla luna che non si incontreranno mai e che fondono il loro in un'eclissi... Poi ho ripreso fiato e la prima cosa che ho pensato è che ti amo e in cinque lettere ti ho detto la cosa più grande del mondo.
If half my heart is here, doctor,
the other half is in China
with the army flowing toward the Yellow River.
And, every morning, doctor,
every morning at sunrise
my heart is shot in Greece.
And every night, doctor, when the prisoners are asleep
and the infirmary is deserted,
my heart stops at a run-down old house in Istanbul.
And then after ten years
all I have to offer my poor people is this apple in my hand,
doctor, one read apple: my heart.
And that, doctor, that is the reason
for this angina pectoris
not nicotine, prison, or arteriosclerosis.
I look at the night through the bars,
and despite the weight on my chest
my heart still beats with the most distant stars.
Se qui c'è la metà del mio cuore, dottore,
l'altra metà sta in Cina
nella lunga marcia verso il Fiume Giallo.
E poi ogni mattina, dottore,
ogni mattina all'alba
il mio cuore lo fucilano in Grecia.
E poi, quando i prigionieri cadono nel sonno
quando gli ultimi passi si allontanano
dall'infermeria
il mio cuore se ne va, dottore,
se ne va in una vecchia casa di legno, a Istanbul.
E poi sono dieci anni, dottore,
che non ho niente in mano da offrire al mio popolo
niente altro che una mela
una mela rossa, il mio cuore.
È per tutto questo, dottore,
e non per l'arteriosclérosi, per la nicotina, per la prigione,
che ho quest'angina pectoris.
Guardo la notte attraverso le sbarre
e malgrado tutti questi muri
che mi pesano sul petto
il mio cuore batte con la stella più lontana.
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.