Scritta da: Silvana Stremiz
La purezza non ci è prescritta come un castigo, è invece una delle condizioni misteriose ma evidenti di quella conoscenza soprannaturale di se stessi e del mondo che si chiama fede.
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La purezza non ci è prescritta come un castigo, è invece una delle condizioni misteriose ma evidenti di quella conoscenza soprannaturale di se stessi e del mondo che si chiama fede.
Il capo non sarà giudicato dalle sue intenzioni: avendo assunto l'incarico, rimane responsabile dei risultati.
Una civiltà non crolla come un edificio, ma si svuota poco a poco della sua sostanza finché non ne resta più che la scorza.
Il gusto del suicidio è un dono.
La speranza è un rischio che bisogna correre.
Il peccato ci fa vivere alla superficie di noi stessi.
La malinconia attira, il tedio respinge.
Il soffrire è umano non è elegante.
Per molte persone il mondo è incomprensibile nello stesso modo in cui è impossibile capire come il prestigiatore possa estrarre un coniglio da un cappello a cilindro che un attimo prima era assolutamente vuoto.
Pian piano la moto comincia a curvare. È ora di tornare a casa. È ora di ricominciare, lentamente, senz strappi al motore. Senza troppi pensieri. Con un'unica domanda. Tornerò mai lassù, in quel posto così difficile da raggiungere. Lì dove tutto sembra più bello. E nello stesso istante in cui se lo chiede, purtroppo, sa già la risposta!!