Scritta da: Rossella Porro
Sono le cose non dette che lacerano l'anima e io non voglio morire di silenzi.
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Sono le cose non dette che lacerano l'anima e io non voglio morire di silenzi.
Può una quercia lasciarsi scomporre da un vento leggero?
Il dolore più grande non viene mai da lontano, le delusioni più dure non le riceviamo da sconosciuti, forse è proprio l'incapacità di credere che tutto questo possa accadere che ci rende più vulnerabili. È così difficile sentirsi non amati da chi dovrebbe amarci, l'amore ci rende fragili, un fragile cristallo che cade in mille pezzi sotto i colpi del mancato amore.
La gente non ama le barriere, i muri, gli ostacoli, non ama sudare per ottenere qualcosa, non ama attendere, vuole sempre tutto e subito per poi disfarsene altrettanto presto.
Ogni piccola cosa ha il suo senso, se solo riuscissi a crederci direi alle lacrime di smettere di cadere.
Non voglio essere un modello per nessuno, detesto chi disegna la sua vita modellandola sulla mia, è come non avere personalità e cercare in altri ciò che non si ha. Che ognuno sia responsabile delle proprie scelte non demandi ad altri l'incombenza di scegliere ciò che non si è in grado di scegliere.
Delle cose che avresti potuto lasciarmi hai scelto la peggiore: la diffidenza.
Non si possono chiudere gli occhi e pretendere di vedere le stelle.
Siamo fatti di rose e di spine.
La fiducia è un vaso prezioso e come tutte le cose preziose è fragile: la più piccola scheggiatura ne compromette il valore.