Scritta da: Pierliana Masetto
Il momento migliore per lasciare la scena è quando troppe maschere occupano il palco.
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Il momento migliore per lasciare la scena è quando troppe maschere occupano il palco.
A chi fa uso di moine per ingraziarsi le persone preferisco chi si mostra nudo e crudo al primo impatto.
A volte si deve saper leggere tra le righe del silenzio per capire meglio. Solo allora, diventa chiaro tutto.
E come sempre è stato detto, le risposte più vere si hanno dai silenzi.
Ci vogliono le palle per dire quello che si pensa, ma a volte serve l'intelligenza di tacere.
È stato scientificamente provato che se parli a una persona sorridendo, inconsapevolmente anche quella persona ti sorride.
Non so quante volte ho detto "non importa". Fino a che, poi, non me ne importa per davvero.
Tutto quello che so è che non si può nemmeno lontanamente immaginare il dolore provato sulla pelle di un altro, e non ci sono parole di conforto. Forse... solo un abbraccio.
Diffido un po' da quelle persone che fanno le caritatevoli, ma solo in presenza di testimoni.
La distanza che metti a volte tra te e le persone, un'invisibile riga gialla che temi e speri sia sempre l'altro a oltrepassare. Quella timidezza passata per arroganza che ti frega in partenza.