Scritta da: scricciolo
Ogni tanto prova a guardare oltre il mio sorriso.
Composta lunedì 2 dicembre 2013
Ogni tanto prova a guardare oltre il mio sorriso.
La differenza che passa tra un anno e un giorno, dipende solo da come vengono vissuti.
Il tempo senza te è un tempo che il mio cuore non percepisce.
Il vuoto mi pervade, riconosco questa sensazione, ho già visto queste pareti, sono le stesse dove avevo lasciato te.
È un fatto di statistica amico mio: se entri nella friendzone, al 99% per lei rimarrai solo un'amico. Quindi se hai altre intenzioni, cambia tattica.
La donna amica delle donne è la vera donna. Tutte le altre sono delle invidie viventi che si aggirano per il pianeta tentando imitazioni malriuscite.
Sento il cuore tremare mentre ti osservo dormire nei miei sogni.
Io non so che danni o delusioni ti ha dato la vita ma non capisco perché queste ricadano su di noi. Ti ho persa? No, non ti perderò in realtà ma non potrò più avere la mia nonna amorosa. Sento la rabbia. Essa governa molte cose, e nasconde la più importante, la chiave per la libertà, il dolore. Non cedo ai ricatti, io quest'anno ho scelto l'amore vero e lotterò per averlo o per difendermi. Io quest'anno ho fatto le mie scelte. E tu nonna? Puoi amarmi veramente?
Non so dove è il mio per sempre.
Chi è?
Se non sei tu chi può essere?
Forse ho perso la capacità di amare.
Sono destinata a restare legata a un ricordo o per me c'è un'opportunità?
Dove è il mio per sempre?
Comincio a pensare che se non ritorni, è perché io non lo voglio. Ripenso a quando mi bastava addormentarmi la sera e pensarti intensamente, per ritrovare al mattino un tuo messaggio. A quando ti sognavo e la mattina, mezza addormentata, te lo dicevo. A quando prendevo il cellulare per scriverti anche semplicemente "come stai?" E anche se intimorita dalla paura della tua indifferenza, lo mandavo comunque. Sai, a volte mi manca. Mi manca quel tempo in cui pensavo qualcosa e la facevo, così d'istinto. Oggi invece vengo assalita da un mare di "se" di "ma", e la scelta più semplice e logica è non far nulla. Mi capita di pensare a volte di prendere il cellulare e farti uno squillo, o mandarti un messaggio; o almeno provarci; ma non prendo neanche il telefono in mano. Mi capita di sognarti e la mattina il mio primo pensiero è "rimuovere i sogni". Mi capita di pensarti e arrivo sempre alla stessa conclusione "ma chi ti pensa, vaffanculo". E in fondo, in fondo alla mia pseudo indifferenza credo si celi un velo di malinconia che non se ne andrà facilmente. Sarà la sensazione di risposta di quando dai tutto, e ricevi niente. Tristezza. Delusione. Addio. Non so.