Scritta da: Giuseppe Catalfamo
Una cosa troppo bella, a volte, è finta.
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Una cosa troppo bella, a volte, è finta.
Sciorinare continuo, ininterrotto, di poesie d'amore. Si decanta sempre lo stesso amore o si ostenta l'idea di esso!?
"Nessuna notizia" non è brutta notizia.
La speranza sta alla disperazione come il mio cuore sta all'amore.
Amore mio, luce della mia vita, pulcino mio...
Il tuo corpo, per me, è come il dipinto "Canestra di frutta" del grande Michelangelo Merisi.
A me potete anche provare a prendermi per il culo, ma ditelo ad un egiziano che Dio è caritatevole.
Giù le Torri, la borsa guadagna.
Infedeltà è perdere la propria dignità.
Sì, sono morto, sono tornato. Ho imboccato la luce, carezzava le membra nello stretto cunicolo lucente. Ho librato fuori dal tempo nella luce placato dall'ineluttabile destino. Scia di luce ch'è vita bisognosa di vita per vivere. Volevo abbracciarla migrare con lei nella pace. Il fondo non era chiaro un cerchio catramoso ribollente color pece maleodorante. Il mio volto in un gorgo sorride. È molto più chiara la falsità di quel sorriso che la luce divina. Indosso le ali d'angelo appena donatemi, fuggo dal sentiero lucente. Ho bisogno ancora d'un po' di tempo.
Pochi sono attenti nel sommare diversi eventi, per trarne, la pur sempre relativa verità.