Scritta da: Staff PensieriParole
Pubblicata prima del 01/06/2004
Fra i trent'anni e i quaranta sentiamo il bisogno di amici. Dopo i quaranta sappiamo che non ci salveranno più di quanto ci abbia salvati l'amore.
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Fra i trent'anni e i quaranta sentiamo il bisogno di amici. Dopo i quaranta sappiamo che non ci salveranno più di quanto ci abbia salvati l'amore.
Quando ti guardo, ho la sensazione che tu ti stia trasformando nell'eterno tema dei miei quadri.
I nostri sensi amano ingannarci, e gli occhi sono i piu ingannevoli di tutti. Ci inducono ad avere troppa fiducia in loro. Crediamo di vedere quello che c'è intorno, ma quello che percepiamo è solo la superficie. Dobbiamo imparare a comprendere l'essenza delle cose, la loro sostanza, e per fare questo gli occhi ci sono piu di impedimento che altro. Ci inducono a distrarci, e noi ci lasciamo abbagliare. Chi si fida troppo dei propri occhi trascura gli altri sensi, e non intendo solo le orecchie o il naso. Parlo di quell'organo che è dentro di noi e per il quale non c'è un nome. Chiamiamolo la bussola del cuore.
Solo chi ha fede in se stesso può essere fedele agli altri.
E ai visionari come noi domando ancora: siamo nati nell'epoca giusta? O la nostra follia, le nostre anime, i sentimenti, il sapere sono cosi avanti coi tempi che tocca proprio a noi cambiare il destino triste delle persone dando una speranza in più? Essere testimoni dei nostri sentimenti, del nostro essere. Far capire che essere "diversi" per noi non vuol dire. Se fosse davvero possibile esserne testimoni, significherebbe che le sofferenze patite avrebbero un senso e in fine dei conti... capirei godendo del presente, che i miei dolori, gli squarci dell'anima non sono stati inutili.
Dopotutto, le parole diventano superflue quando sai leggere negli occhi dell'altro.
La leggenda narra di un uccello che canta una sola volta nella vita, più soavemente di ogni altra creatura al mondo. Da quando lascia il nido, cerca e cerca un grande rovo e non riposa finché non lo abbia trovato. Poi, cantando tra i rami crudi, si precipita sulla spina più lunga e affilata. E, mentre muore con la spina nel petto, vince il tormento superando nel canto l'allodola e l'usignuolo. Una melodia suprema il cui scotto è la vita. Ma il mondo intero tace per ascoltare, e Dio, in Paradiso, sorride.
Al meglio si perviene soltanto con grande dolore... o così dice la leggenda.
La vita è un gioco a nascondino con se stessi, sempre più raffinato e complesso man mano che il tempo passa.
- Quando finisce la notte? Con l'inizio dell'alba? Quando chiude il locale o quando se ne vanno tutti?
- Finisce quando decidi che è finita - dice lei - Quando decidi che è giorno. Il resto è soltanto questione di dove si trova il sole in cielo, e non ha niente a che fare con noi.
Ma ciò che io sono, lo sono per caso.