Frasi inserite da Andrew Ricooked

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Scritta da: Andrew Ricooked
Intanto una voce dice: è l'orario di chiusura, i signori clienti sono gentilmente pregati di uscire. Le luci si abbassano, esce. Fuori la città è grigia la piazza vuota la chiesa blindata da una cancellata, non puoi più sederti sui gradini, Dio forse gira con un giubbotto antiproiettile, pensa Alice. E pensa che forse stasera le toccherà dormire in stazione, non ce la farà a resistere ancora con quel freddo, non ce la farà ad andare avanti, ma che cazzo mi parlate di coraggio e grinta e dignità, sono solo un metro e sessantadue per quarantasette chili, come posso reggere lo scricchiolio del mondo e le grida dei morti e il rock finto e il gelo e la fame, i trichechi mangiaostriche e i pusher caritatevoli...
Non ho fatto il Sessantotto il Settantasette e magari non farò il Duemilaotto.
Ho bisogno di un angelo.
Se no, non so come fare.
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    Scritta da: Andrew Ricooked
    Si direbbe che ovunque vada, ci sia dramma. Gli uomini sono come i pidocchi, ti entrano sotto la pelle e vi si infossano. Tu gratti e gratti finché non ti esce il sangue, ma non riesci mai a toglierti la rogna. Dovunque vado, la gente fa scempio della sua vita. Ognuno ha la sua tragedia privata. È nel sangue, ora: sciagura, noia, pena, suicidio. L'atmosfera è satura di sfacelo, delusione, futilità. Gratta e gratta, finché non resta più pelle. Eppure, su di me l'effetto è esilarante. Invece d'esserne scoraggiato o depresso, mi diverto. Chiamo sciagure e ancora sciagure, calamità più grandi, più grandioso sfacelo. Voglio che tutto il mondo vada fuori sesto, che tutti si grattino a morte.
    Composta sabato 4 giugno 2011
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