Scritta da: Morgana Corso
in Frasi & Aforismi (Stati d'Animo)
Meglio la mia impreparazione che la genialità arrogante e presuntuosa.
Composta sabato 21 marzo 2015
Gli stati d'animo si possono decantare nel loro esser generali o entrando nello specifico. Sono il modo per far capire come ci si sente in ogni momento, perché poche parole possono fare la differenza. Attraverso queste pagine puoi leggere le migliori frasi e aforismi sugli stati d'animo. Se cerchi invece uno stato d'animo specifico tra felicità, tristezza, odio, perdono e molti altri, li troverai nella pagina con tutti gli argomenti.
Meglio la mia impreparazione che la genialità arrogante e presuntuosa.
Credevo di essere importante per te, invece sono solo il contenitore che ti ha dato la vita.
Ci guardiamo nello specchio. Gli occhi infossati e arrossati ci dicono qualcosa che preferiremmo ignorare. Ci giriamo dall'altra parte perché siamo troppo tristi per ammettere di essere tristi.
Un'anima sensibile è anche di cuore buono: per quanto sia dolce e sensibile, è anche facile che si rattristi, perché non si sente amata per quello che merita.
Nel silenzio della notte, osservando la volta celeste, a volte mi chiedo quando può essere infinito un amore, e quanto siamo piccoli noi.
Le gioie della vita non finiscono mai, se tu vuoi troverai sempre qualcosa per essere felice.
Non voglio piangere, non voglio sapere più niente di te, almeno per un po', ma queste lacrime portano il tuo nome e, come coltelli affilati, lasciano cicatrici dietro di loro e dentro di me.
Mi manca veder quel dolce tuo sorriso che per il mio sguardo attento mi illumina le giornate ma, ancor di più, mi manca sentire la fragranza del tuo profumo, che riconoscerei anche in lontananza, poiché esso mi inebria l'anima ed il cuore.
Ed era li sempre con me, anche se non lo vedevo, lo sentivo.
Chissà cosa sente la foglia che si stacca dal ramo, benché le sue nervature apparissero salde nell'innesto, invece, guardarsi morire la speranza del verde ed arrivare alla secchezza dell'arido, inquietante, malaticcio, giallognolo e tentennare nella sospensione del refolo che, sadico, pone in prospettiva lo schianto, ma perpetua il senso del precipitare nella stasi della vertigine. Aspiriamo al nitore degli approdi, delle definizioni perentorie dei verbi nella coniugazione d'un passato prossimo che ci faccia chiudere gli occhi in segno di rassegnazione, evitando il gerundio della paura. Sta cadendo.