Scritta da: Silvana Stremiz
in Frasi & Aforismi (Stati d'Animo)
Perdonare e dimenticare vuol dire gettare dalla finestra una preziosa esperienza già fatta.
Commenta
Gli stati d'animo si possono decantare nel loro esser generali o entrando nello specifico. Sono il modo per far capire come ci si sente in ogni momento, perché poche parole possono fare la differenza. Attraverso queste pagine puoi leggere le migliori frasi e aforismi sugli stati d'animo. Se cerchi invece uno stato d'animo specifico tra felicità, tristezza, odio, perdono e molti altri, li troverai nella pagina con tutti gli argomenti.
Perdonare e dimenticare vuol dire gettare dalla finestra una preziosa esperienza già fatta.
Come è nobile chi, col cuore triste, vuol cantare ugualmente un canto felice, tra cuori felici.
La vista del cielo stellato in una notte serena, dona una specie di godimento che solo anime nobili provano. Nell'universale silenzio della natura e nella pace dei sensi, il segreto potere conoscitivo dello spirito immortale, parla una lingua ineffabile e trasmette concetti inarticolati che si sentono e che non si possono descrivere.
La vigliaccheria chiede: è sicuro? L'opportunità chiede: è conveniente? La vana gloria chiede: è popolare? Ma la coscienza chiede: è giusto? Prima o poi arriva l'ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare; ma bisogna prenderla, perché è giusta.
Tutte le decisioni definitive sono prese in uno stato d'animo che non è destinato a durare.
Ogni cosa è un colore. Ogni emozione è un colore. Il silenzio è bianco. Il bianco infatti è un colore che non sopporto: non ha confini. Passare una notte in bianco, andare in bianco, alzare bandiera bianca, lasciare il foglio bianco, avere un capello bianco... Anzi, il bianco non è neanche un colore. Non è niente, come il silenzio. Un niente senza parole e senza musica. In silenzio: in bianco.
La frase contiene espressioni adatte ad un solo pubblico adulto.
Per leggerla comunque clicca qui.
Non mi piacciono i fine settimana. Tutti erano fuori per le strade. Tutti a giocare a ping pong o a falciare l'erba o a lustrare le macchine o in giro per i supermercati per i parchi e per le spiagge. Gente dappertutto. Il lunedì era il mio giorno preferito. Tutti tornavano al lavoro e non mi toccava vederli.
Quella fu l'ultima volta che ci parlammo e nessuno dei due lo sapeva.
Non lo sappiamo mai, vero?
Almeno avevamo finito scambiandoci parole d'affetto.
Mi resta questo.
Non è molto, ma è qualcosa.
Ad altri va peggio.
È quello che mi dico nelle lunghe notti in cui non riesco a dormire.
Ad altri va peggio...
Se continuiamo a pensare a tutti i modi in cui gli altri ci hanno tradito, deluso, ingannato o fatto arrabbiare, il nostro cuore sarà per sempre pieno di odio. Impariamo a lasciare andare, ad essere felici.