Scritta da: Giuseppe Cutropia
Lei attendeva impaziente il calar della notte, desiderosa di quel silenzio, unica voce del suo cuore, dei suoi più intimi pensieri. Un silenzio nel quale la sua anima era libera di volare, di sognare. Lei amava quel silenzio, perché in esso poteva incontrare se stessa, la sua malinconia, i suoi dolori. Era libera di vivere la sua fragilità, quelle emozioni che il suo sorriso aveva celato. Perché lei era così, forte nella sua fragilità.
Composta lunedì 17 agosto 2015

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