Scritta da: Alexandre Cuissardes
in Frasi & Aforismi (Politica)
Una democrazia debole vessa i cittadini quanto una dittatore forte.
Composta venerdì 24 agosto 2012
Una democrazia debole vessa i cittadini quanto una dittatore forte.
Una dittatura, un dittatore; un dittatore, un colpevole; uno stato debole, mille dittatori; mille dittatori, nessun colpevole.
Non c'è alcuna differenza fra una classe politica che fa ciò che vuole ed una che non fa ciò che vuole il paese.
In italia chi governa fa ciò che vuole, chi sta all'opposizione non fà ciò che vuole il paese.
Vi ho comprate,
mi avevano detto
che era un buon investimento,
prezzo d'affezione.
Vi avevano garantite a vita,
ma non è stato un buon affare,
eravate un falso,
un vestito d'occasione,
da scarso carnevale,
democrazia e costituzione.
Se sulle schede elettorali ci fosse anche il simbolo del partito delle offese, l'affluenza alle urne sarebbe molto più alta.
Un proverbio dice "tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino", per la politica evidentemente non vale perché non passa giorno che qualche "gatta" non vada verso quel lardo, e lo zampino non ce lo lasciano mai, anzi.
La storia dimostra che anche un pazzo può trovare altri pazzi per trascinare paesi interi alla distruzione. Però la storia dimostra che anche le democrazie quando hanno ai loro vertici persone incapaci o disoneste possono provocare disastri. Il pericolo può nascere quando comanda uno solo ma anche quando comandano in troppi.
A quelli che dicono "che va sempre tutto male per colpa degli altri" potremmo dare picconi e mazze e fargli demolire i tanti mostri, distruggere le cose fatte male e portar via carrette di calcinacci e cattive idee.
A quelli che invece sono tanto bravi, sempre migliori degli altri a costruire e ricostruire, potremmo far tirare su i muri, le case, e fare giardini, pulire i monumenti. E la gente tutta intorno ad ammirare il grande cantiere, a fare evviva con le mani, come i bambini, ed urlare come fare, incitare. Ed all'ora della pausa lanciare pane e verdura, e per dissetarli secchi d'acqua, lanciati come si lanciano per rinfrescare i corridori, ma non per tifo, per rabbia.
Io non posso gioire,
anzi
mi sento preso per il culo
quando parlano
di grandi indagini
che portano a grandi processi a grandi personaggi,
perché non posso non pensare
alle tante indagini
che portano al nulla,
al dramma quotidiano della malagiustizia,
alle offese fatte alla povera gente,
agli onesti,
agli indifesi.
Perché vedo tutti quelli che per mancanza di giustizia muoiono,
perdono speranza e dignità.
E penso a quelli che invece non pagano mai
o pagano sempre troppo poco,
come se la loro patente di peggiori
fosse quasi una garanzia per l'impunità.
Io non posso gioire
perché la giustizia
non nasconde la sua doppia faccia,
anzi la ostenta.
Una giustizia imponente,
potere contro potere,
ed una giustizia che fa paura
ma solo a poveri cristi ed innocenti.
Chi vive ai piedi di un potente a volte prende il puzzo del suo capo.