Penetrante come un brivido caldo, fulmineo t'invade. Non t'accorgi nemmeno ch'è entrato e già ne sei divorato. Inerte è il tuo riflesso, quasi come foglie mosse impetuose dal vento. E come il mare ti avvinghia entrando in tutti i tuoi sensi. Dal fuoco di questo tormento difficile uscirne da dentro, perché a vibrar le tue corde di sicuro è un crine che morde. E quando la pioggia del tempo avrà divorato ogni cosa, basterà socchiudere gli occhi per restarne di nuovo rapito.
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