Saveriù...
Al fin
mi addormento
stanco
con i miei pensieri.
Un nome mi giunge
e mi fa sussultare:
"Saveriù"!
Mi chiamavi così
quando ero bambino.
Con somma gioia
ti ritrovo
ad aspettarmi.
Mi precipito
ad abbracciarti,
ma ahimè
non sento il calore
del tuo corpo.
Le mie braccia,
stringono
il vuoto.
Le mie labbra
cercano invano
le tue guancia.
Ti vedo,
ma sei per me
irraggiungibile...
Solo il tuo sguardo
riesce a trasmettermi
l'affetto
di una mamma
che vede suo figlio
sempre ragazzino.
Gli anni son passati
mamma!
Gli eventi della vita
stanno invecchiando
il mio cuore...
Ti ricordi
quando facevo
i capricci?
Tu, prontamente,
esaudivi
tutti i miei desideri.
Adesso non puoi...
non sono
semplici capricci
di bambino...
Prega per me
come solo tu sai fare...
Composta domenica 27 novembre 2011
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