L'esperienza ci ha strappati l'uno dall'altra, amore; l'esperienza ci ha rattristati l'uno nell'altra, amore; e il mio "tu" e il tuo "tu" si perdono nel vento: quale furtiva foglia asciugherà il pianto del rubinetto? Quale cotone assorbirà il mio canto? Io nudo come il cielo; tu troppo densa, troppo carica, troppo, troppo. Sbaglio le parole e suono come un peccato, come una percossa, come un tradimento, come una pazzia. E tu, se mi disegni a lungo, mi perdi. Ritrovami nel giuramento della sera: io sono il demone del dramma e della catarsi. Ma per raggiungerti in purezza dovrò mangiarmi le mani? La tua bocca mi guarda e io svanisco, insano dentro una perla umida di nebbia. Le tue mani mi dividono e io scivolo in un tempo di zanzare. Resta solo di me il bicchiere di questo seme sparso sul cuscino; le radici di questa barba che abbrutisce il cuore; il grido di questa gola che nessuna pastiglia addolcisce e questa rovina che assapora tutto il pudore che mi resta, tutta la malizia che ho consumato e tutto il canto. Vieni, e credi di nuovo che il mio corpo, sposo del tuo; che il mio silenzio, padre del tuo; che il mio canto, fratello della tua amarezza raggiunga il dio nel tutto che supplichi e s'allontana. Non ci sono più ossa, ma rose; non ci sono più muri ma strade; non ci sono più inverni, non ci sono: tra poco è marzo, vieni, camminiamo.
per fare una statistica che abbia un qualche valore scientifico bisognerebbe aprire troppe teste ma non basterebbero le gabbie per metterci tutti i criceti che ci si possono trovare dentro :-))) della serie cattivissima me
comunque i pazzi non hanno colpe e come diceva la merini il poeta non dorme mai e muore spesso ( all'incirca)
cosa c'è nella testa di un uomo che ad un certo punto della sua vita finisce in manicomio e neppure a 40 anni si suicida?
il ricordo di una cosa bella come questa poesia ad esempio
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