Scritta da: Giuseppe Catalfamo
Ho parlato con te, ingoiando la tua arroganza.
Inerte e vigliacco ho amplificato la tua prepotenza.
Hai chiesto se fossi padre, se avevo qualcosa da perdere, se avevo paura.

Sì, ho avuto paura.
Quando ho schiaccato la tua testa vuota col tacco dello stivaletto sul marciapiede ho avuto molta paura.
Paura per la mia libertà.
Composta martedì 27 ottobre 2009

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    Scritta da: Giuseppe Catalfamo
    Riferimento:
    "Equivoco" a mezzogiorno nel ristorante d'un amico.

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