Scritta da: Andrea Manfrè
Una Messa di Mozart può rendere l'ateo un mezzo credente.

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    Scritta da: Andrea Manfrè
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    sabato 30 gennaio 2010

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    9
    postato da , il
    buono
    8
    postato da , il
    Quando un Autore nasce in un ambiente dove i mattoni e tutto il materiale sono pronti, lì, a essere usati per costruire un gran Colosso  come Wolfgang Amadeus Mozart lo è; quando un Autore trova uno stimolo continuo come il padre di Wolfgang, Leopold, per studiare, eseguire, comporre musica; quando un Autore ha intelligenza e intimi sentimenti così marcati da influenzare costantemente il suo intelletto (che W. A. Mozart inconsciamente compensava con tutte le porcellerie che diceva e che ha scritto, compreso nel titolo di almeno una sua composizione musicale), non può sottrarsi dal proprio sentiero che, sì, trova ben tracciato e con tutte le indicazioni, ma che percorre, anzi, che vuole percorrere e ben seguire al meglio in tutto e per tutto.
    Il risultato che ne deriva è una grande risposta, ossia “il sublime”, che coinvolge l'anima di chi crede e il più profondo e forte sentimento che anche un ateo ha, teniamolo presente. Non meravigli perciò il fatto che, chiunque abbia predisposizione all'ascolto di una musica, non possa e anche non voglia esimersi dall'entrare in risonanza con l'affine "sublime" dell’Autore, che è stato capace di  trasmettere agli altri, sia pure attraverso semplici e inerti segni musicali. Ed essi restano tali, fintanto che un tramite, uno o più interpreti, riescono a trasformare tutti quei segnetti prodigiosamente in suoni: quelli che raggiungono, ancóra apparentemente per magia, gli apparati sensòrï della nostra anima o del nostro cervello, dei nostri sentimenti o del nostro cuore, della nostra più profonda intimità o, come ciascuno - credente o non credente - li voglia definire.
    Questo mio commento non vuole essere affatto interpretato quale dissacrazione dell'Opera di Mozart: tutt'altro. Si tratta, certo, di un'analisi asciutta, che un po' più accuratamente ho prospettato nel capitolo del mio libro Il grido d'allarme. Il capitolo è intitolato Sentimenti e reazioni chimiche, n. 2062. Chi volesse leggerlo, potrà scaricare un file chiamato tuttilibri che contiene appunto tutti i miei libri, scaricabili e salvabili gratis e legalmente. Il link per raggiungere la mia Pagina Web (URL) è il seguente: http://www.tommasomazzoni.it oppure, indifferentemente,
    http://www.tommasomazzoni.eu
    In alternativa, digitare su un motore di ricerca il mio nome e cognome e, cercando, otterrete il medesimo esito.
    Ringrazio vivamente PensieriParole per la cortese, e da me gradita ospitalità e porgo il mio saluto cordiale, a tutti. Tommaso Mazzoni.
    7
    postato da , il
    Ascoltando Mozart si entra in uno stato di estasi nel quale l'anima riesce ad arrivare a quel Dio che ci permette di credere in tutto quello che c'è di bello al mondo, e che la ragione non riesce a cogliere...
    6
    postato da , il
    sono d'accordo con te federica. la musica è un linguaggio universale.. e proprio quella senza parole detiene in sè tutti i significati e tutti i momenti. ciò che trasmette la musica senza parole,quella  melodia crescente, dipende solo ed unicamente da te. per questo è speciale, perchè ti reinvia lentamente, dolcemente a te stesso/a
    5
    postato da Federica Astolfi, il
    Perchè la musica, specie quella strumentale, facendo ricordo ad un linguaggio universale, fa vibrare le corde dell'anima. Negare quest'ultima sarebbe un po' come privare l'orecchio del timpano: non si potrebbe ascoltare.

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