Scritta da: FEDERICA RINALDI
E tutto il resto è rumore Bianco.
... Luci lampeggianti intorno a quell'unico punto. La moto del suo amico. Divise odiate e macchine della polizia intorno a Pollo, steso lì per terra, senza più la forza di ridere, di scherzare, di prenderlo in giro, di dire cazzate. Qualcuno misura qualcosa tendendo un metro. Qualche altro ragazzo guarda. Ma nessuno può vedere o misurare tutto quello che se n'è andato. Step si piega su di lui in silenzio, accarezza il volto dell'amico. Quel gesto d'amore che non si sono mai fatti in anni d'amicizia, che non gli è stato mai permesso. Poi sussurra piangendo: "Mi mancherai". E Dio solo sa com'è stato sincero...
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    Scritta da: Valentina Falconi
    Babi è ancora insonnolita e distratta quando improvvisamente la vede. Non crede ai suoi occhi. In alto, più in alto di tutte, sulla bianca colonna del ponte, una scritta domina le altre, incancellabile. È lì sul freddo marmo, azzurra come i suoi occhi, bella come l'ha sempre desiderata... [...] è lì, in alto, irraggiungibile. Lì dove solo gli innamorati arrivano: "io e te... Tre metri sopra il cielo".
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      Lei chiude gli occhi trattenendo il respiro, improvvisamente rapita da quell'emozione incredibile, da quel dolore d'amore, da quel magico diventare sua per sempre. Alza il viso verso il cielo, sospirando, aggrappando alle sue spalle, abbracciandolo forte. Poi si lascia andare, delicatamente più tranquilla. Sua. Apre gli occhi. Lui è lì, dentro di lei. Quel morbido sorriso ondeggia d'amore sul suo viso baciandola ogni tanto. Ma lei non c'è più. Quella ragazza dagli occhi azzurri spaventati, dai tanti dubbi, dalle mille paure, è scomparsa...
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        Pian piano la moto comincia a curvare. È ora di tornare a casa. È ora di ricominciare, lentamente, senz strappi al motore. Senza troppi pensieri. Con un'unica domanda. Tornerò mai lassù, in quel posto così difficile da raggiungere. Lì dove tutto sembra più bello. E nello stesso istante in cui se lo chiede, purtroppo, sa già la risposta!!
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          Scritta da: FEDERICA RINALDI
          ...Più tardi,seduti su una roccia,avvolti negli accappatoi di amarildo e sigfrida guardano sognanti le mille stelle sopra di loro, la luna, la notte, il mare scuro e tranquillo.
          "È bellissimo qui"
          "È la tua casa, no?"
          "Sei pazzo!"
          "Lo so!"
          "Sono felice. Non sono mai stata così bene in tutta la mia vita, e tu?"
          "Io?" step l'abbraccia forte. "Sto benissimo."
          "Sa arrivare a toccare il cielo con un dito?"
          "No, non così"
          "Come, non così?"
          "Molto di più, almeno tre metri sopra il cielo."
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            Scritta da: FEDERICA RINALDI
            Step sente un brivido caldo per tutto il corpo, trema leggermente. Poi scende dalla moto e si mette a passeggiare. Qualcosa di un negozio gli piace. Entra a comprarla. Quando esce, si sente morire. Una Thema passa veloce davanti a lui. Ma non così veloce perché i loro sguardi non possano incontrarsi. In quell'attimo si parlano di tutto, soffrono di molto, questa volta di nuovo insieme. Babi è lì, dietro quel vetro elettrico. Si inseguono ancora un po' con i loro vecchi ricordi, con una nuova tristezza. Perché? Dove sono finiti tutti quei pomeriggi, quelle notti clandestine quando i suoi erano fuori. E ora vicino a lei c'è quello. Chi c***o è? Che c'entra nella sua vita? Nella nostra vita? Perché? Si siede sulla moto. L'avrebbe aspettato. Poi gli viene in mente tutto quello che gli ha sempre detto Babi.
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              Scritta da: FEDERICA RINALDI
              Più in alto, dietro il vetro. Gioia e dolore. Pallina guarda Babi sparire con lui, finalmente incoerente e sincera. Maddalena guarda Step sparire con lei, colpevole solo di non averla amata né di averglielo mai lasciato credere. E mentre i due, freschi d'amore, escono in strada, Maddalena si lascia cadere sul divano lì vicino. Disillusa, da sola, così come da sola si è illusa. Rimane con un bicchiere vuoto fra le mani e qualcosa di più difficile da riempire dentro. Lei, semplice concime di quella pianta che spesso fiorisce sopra la tomba di un amore appassito. Quella rara pianta il cui nome è felicità.
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                Step attacca il telefono. Si chiede se è uscita davvero. Se gliel'avrebeb detto. Solo su quel divano, ricordando, vicino a
                un telefono muto, senza speranza. Giorni felici passati, sorrisi, giorni d'amore e di sole. Lentamente la immagina piu vicina
                a lui, fra le sue braccia, proprio su quel divano, cosi com è stato. Illusione di un momento, violenti attimi di passione, ora solitaria.
                Dopo si sente ancora piu solo, svuotato anche dell'orgoglio. Piu tardi camminando fra la gente vede macchine dalle coppie
                felici, nel traffico festivo, con i sedili pieni di doni. Sorride. È difficile guidare quando lei si abbraccia a te, quando vuole mettere
                per forza le marce e non è capace, quando hai una mano sola per girare il volante e, nello stesso tempo, amare.
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                  Scritta da: FEDERICA RINALDI
                  Comincia a raccogliere i libri che ha buttato per terra. Ne prende altri posandoli sul tavolo e quando si curva di nuovo la vede. È lì, chiara e secca, gialla, sbiadita come il tempo che è stato. Spezzata, sulla moquette scura, priva di vita da tanto tempo ormai. La piccola spiga che ha messo nel suo diario la prima volta che ha fatto sega con Step. Quella mattina nel vento che annuncia l'estate, quei baci che sanno di pelle profumata dal sole. Il suo primo amore. Si ricorda quando era convinta che non ce ne sarebbe mai potuto essere un altro. La raccoglie. La spiga si sbriciola fra le sue dita, come vecchi pensieri, come leggeri sogni e deboli promesse.
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                    Scritta da: Ale Cobain
                    Voi non sapete giustificare, non sapete perdonare. L'unica cosa che siete in grado di fare è giudicare. Decidete la vita dei vostri figli sui vostri desideri, su quello che pensate vuoi. Senza sapere minimamente cosa ne pensiamo noi. Per voi la vita è come giocare a gin, tutto quello che conoscete è una carta scomoda che non vorreste aver mai pescato. Non sapete che farci, vi scotta tra le mani. Ma non vi chiedete perché è un violento, perché uno è drogato, che vi frega, tanto non è vostro figlio, non vi riguarda.
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