Gil-galad sugli Elfi soleva regnare: Tristi cantano ora i menestrelli I giorni ancor liberi e belli Del suo regno tra i Monti e il Mare.
La sua lancia era aguzza, la sua spada tagliente, E da lungi il suo elmo splendeva possente. Migliaia di stelle che in cielo raggiavano Nel suo scudo d'argento si rispecchiavano.
Ma mille anni fa egli cavalcò via, E nessuno oggi sa dov'egli adesso sia; E la sua stella cadde nelle tenebre profonde, A Mordor dove la cupa ombra si diffonde.
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