Scritta da: Fabio Privitera
Fu un suono improvviso, come un'anarchia, a risvegliarmi dal mio stato vigile. Un suono interno, come quando le note di una canzone si diffondono dal pensiero sino ai timpani, anziché il viceversa, così da riportarmi all'attenzione verso me stesso,piuttosto che su ciò che nel mondo mi distraeva.

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