Scritta da: Giuseppe Catalfamo
Sì, lo so, capita anche a te, forse fa parte di te.

Cammini saettante nella via gremita,
occhi a ore 12 puntati all'invisibile orizzonte,
non vedi gente intorno a te, neanche lontani miraggi.
La tua giornata talmente ha carpito i tuoi sensi
che l'incedere da bersagliere t'appartiene.
Probabilmente hai già onorato i tuoi impegni,
sono le 17.00 ed è già tramonto ma sei fagocitato dai verbi "andare" "fare".
Quel vivere dov'è assurdo anche il pensare
dell'esistenza del dogma "contemplare".

Fermati un istante!

Chiediti dove sto andando, non il perché, solo dove.
Ora rallenta e ascolta i tuoi passi e guarda quel che vedi.
Osserva le mattonelle in marmo del palazzo che il tuo giubbotto rasenta, guarda il cielo, la luna, le sfumature delle cose odora,
guarda con ammirazione, cazzo!
Rilassati percependo le tue gambe che muovono perché la tua mente lo vuole.
Ammira l'armonia degli alberi nel viale non chiedendoti troppo perché la natura è così magniloquente.

Godi dei tuoi sensi.
Non farli stagnare per fatue distrazioni.
Potrebbero morire!
Composta mercoledì 30 dicembre 2009

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    Scritta da: Giuseppe Catalfamo

    Commenti

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    postato da , il
    Direi che più che frase mia è in pratica un luogo comune...il bisogno di relax :)))
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    postato da scheggia52, il
    Mi sono un po' riconosciuta  nella persona "schizzata" che descrivi...trovo, che quello che hai scritto e' molto giusto, vivendo cosi' non si apprezza niente di niente. La lentezza non verra' mai elogiata abbastanza!
    2
    postato da , il
    Più che 'poesia' direi un pensierino :)
    Grazie del gradito commento.
    Smack
    1
    postato da , il
    Una poesia stupenda. Sei forte! Non bisogna proprio mai distrarsi dall'osservar ciò che ci attornia, abbiamo tante cose belle intorno a noi.

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