Le migliori frasi di Paulo Coelho

Poeta e scrittore, nato domenica 24 agosto 1947 a Rio de Janeiro (Brasile)
Questo autore lo trovi anche in Poesie e in Racconti.

Noi, i cuori, siamo terrorizzati al solo pensiero di amori che sono finiti per sempre, di momenti che avrebbero potuto essere belli e non lo sono stati, di tesori che avrebbero potuto essere scoperti e sono rimasti per sempre nascosti nella sabbia. Perché, quando ciò accade, noi ne soffriamo intensamente.
Paulo Coelho
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    Nessuno di noi aveva detto niente. É inutile parlare dell'amore, perché l'amore ha una propria voce e parla da sè. Quella sera, sul bordo del pozzo, il silenzio ha concesso ai nostri cuori di avvicinarsi e di conoscersi meglio. Il mio cuore, allora, ha ascoltato ciò che il suo cuore diceva e si è sentito felice.
    (da "Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto")
    Paulo Coelho
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      Scritta da: R. Parisi
      Un uomo, il suo cavallo ed il suo cane camminavano lungo una strada.
      Mentre passavano vicino ad un albero gigantesco, un fulmine li colpì, uccidendoli all'istante.
      Ma il viandante non si accorse di aver lasciato questo mondo e continuò a camminare, accompagnato dai suoi animali. A volte, i morti impiegano qualche tempo per rendersi conto della loro nuova condizione...
      Il cammino era molto lungo; dovevano salire una collina, il sole picchiava forte ed erano sudati e assetati. A una curva della strada, videro un portone magnifico, di marmo, che conduceva a una piazza pavimentata con blocchi d'oro, al centro della quale s'innalzava una fontana da cui sgorgava dell'acqua cristallina.
      Il viandante si rivolse all'uomo che sorvegliava l'entrata.
      "Buongiorno"
      "Buongiorno" rispose il guardiano.
      "Che luogo è mai questo, tanto bello? "
      "È il cielo"
      "Che bello essere arrivati in cielo, abbiamo tanta sete! "
      "Puoi entrare e bere a volontà".
      Il guardiano indicò la fontana.
      "Anche il mio cavallo ed il mio cane hanno sete"
      "Mi dispiace molto", disse il guardiano, "ma qui non è permesso l'entrata agli animali".
      L'uomo fu molto deluso: la sua sete era grande, ma non avrebbe mai bevuto da solo.
      Ringraziò il guardiano e proseguì.
      Dopo avere camminato a lungo su per la collina, il viandante e gli animali giunsero in un luogo il cui ingresso era costituito da una vecchia porta, che si apriva su un sentiero di terra battuta, fiancheggiato da alberi.
      All'ombra di uno di essi era sdraiato un uomo che portava un cappello; probabilmente era addormentato.
      "Buongiorno" disse il viandante.
      L'uomo fece un cenno con il capo.
      "Io, il mio cavallo ed il mio cane abbiamo molta sete".
      "C'è una fonte fra quei massi", disse l'uomo, indicando il luogo, e aggiunse: "Potete bere a volontà". L'uomo, il cavallo ed il cane si avvicinarono alla fonte e si dissetarono.
      Il viandante andò a ringraziare.
      "Tornate quando volete", rispose l'uomo.
      "A proposito, come si chiama questo posto? "
      "Cielo"
      "Cielo? Ma il guardiano del portone di marmo ha detto che il cielo era quello là! "
      "Quello non è il cielo, è l'inferno".
      Il viandante rimase perplesso.
      "Dovreste proibire loro di utilizzare il vostro nome! Di certo, questa falsa informazione causa grandi confusioni! "
      "Assolutamente no. In realtà, ci fanno un grande favore. Perché là si fermano tutti quelli che non esitano ad abbandonare i loro migliori amici... "
      Paulo Coelho
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        Scritta da: Sara Bisci
        "È grave essere diversi?"
        "È grave sforzarsi di essere uguali: provoca nevrosi, psicosi, paranoie.
        È grave voler essere uguali, perché questo significa forzare la natura, significa andare contro le leggi di Dio che, in tutti i boschi del mondo, non ha creato una sola foglia identica all'altra.
        Ma tu ritieni che l'essere diverso sia follia e così hai scelto di vivere in questo ospedale psichiatrico.
        Perché qui, visto che tutti sono diversi, diventi uguale agli altri."
        Paulo Coelho
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          Neppure nella cosa più importante della sua vita, l'amore era riuscita a raggiungere una meta: dopo la prima delusione, aveva scelto di non abbandonarsi più totalmente. Temeva la sofferenza, la perdita, l'inevitabile separazione. Di certo, erano pericoli sempre presenti lungo la strada dell'amore, e l'unica maniera di evitarli era quella di rinunciare a percorrere quel cammino. Per non soffrire, era indispensabile non amare.
          Paulo Coelho
          Composta domenica 4 dicembre 2011
          dal libro "Brida" di Paulo Coelho
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            Scritta da: Marta Aleotti
            Mi sono seduta e ho pianto. Narra la leggenda che tutto ciò che cade nell'acqua di questo fiume, le foglie, gli insetti, le piume degli uccelli, si trasforma nelle pietre del suo letto.
            Ah, se solo potessi strapparmi il cuore dal petto e lanciarlo nella corrente, allora non ci sarebbero più dolore né nostalgia né ricordi.
            Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto. Il freddo dell'inverno mi ha fatto sentire le lacrime sul viso: lacrime calde che si sono confuse con le acque gelate che scorrono davanti a me. In qualche punto, il fiume si unisce con un altro, poi con un altro ancora, finché, lontano dai miei occhi e dal mio cuore, tutte le acque si confondono con il mare.
            Che le miei lacrime scorrano lontano, perché il mio amore non sappia mai che un giorno ho pianto per lui. Che le mie lacrime scivolino via, e solo allora dimenticherò il fiume Piedra, il monastero, la chiesa sui Pirenei, la bruma, i cammini che abbiamo percorso insieme.
            Dimenticherò le strade, le montagne e i campi dei miei sogni: sogni che mi appartenevano e che io non conoscevo.

            Ricordo il mio istante magico, quel momento in cui un "si" o un "no" può cambiare tutta la nostra esistenza. Sembra che sia accaduto tanto tempo fa, eppure è solo da una settimana che ho ritrovato il mio amato e l'ho perduto.
            Sulle sponde del fiume Piedra, ho scritto questa storia. Le mie mani erano gelate, le gambe intorpidite dalla posizione, e io avevo bisogno di fermarmi spesso.
            Forse l'amore ci fa invecchiare anzitempo e ci rende giovani quando la gioventù è passata. Ma come non rammentare quei momenti? Perciò ho scritto, per trasformare la tristezza in nostalgia e la solitudine in ricordi. Perché, dopo aver raccontato a me stessa questa storia, io la potessi lanciare nel fiume Piedra. Era questo l'insegnamento della donna che mi ha accolto. Allora, per ricordare le parole di una santa, "le acque avrebbero potuto spegnere ciò che il fuoco ha scritto".
            Tutte le storie d'amore sono uguali.
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