Scritta da: MartyEss
in Frasi & Aforismi (Vita)
Non si è mai preparati abbastanza alle cattive notizie e pensarci non serve a nulla.
dal libro "È una vita che ti aspetto" di Fabio Volo
Non si è mai preparati abbastanza alle cattive notizie e pensarci non serve a nulla.
Lei aveva già capito tutto, per questo il sorriso con cui lo salutò era di quelli che nascono e muoiono sulle labbra prima ancora di aprirsi.
Ho imparato a non appoggiare lo sguardo sempre nello stesso modo e con gli stessi occhi... ma a saper riconoscere i miei simili e riconoscermi negli altri. A riuscire il più possibile ad essere vergine negli incontri, cercando di comprendere non solo l'altro, ma anche la parte nuova di me alla quale dà vita.
Quando entro in casa, cerco di nascondere il disagio che mi porto dentro. Così, senza rendermene conto, ho imparato a recitare, a fingere, soprattutto a imitare.
Imito l'idea di moglie che ho in testa; imito le mie amiche innamorate e felici; imito la me sposata dei primi tempi che non sono più capace di essere.
Tutto questo per evitare che lui possa vedere in me un'inquietudine interiore, un eccesso di tristezza.
Molte volte ho paura, aprendo la porta, di tornare a casa priva di sentimenti per lui.
Prima di entrare faccio sempre un lungo respiro e indosso una maschera. Certi giorni ho l'impressione che capisca quando fingo e non dica nulla. A forza di fingere, a volte non so più nemmeno quale sia la verità.
Com'è potuto succedere? Eravamo così sicuri del nostro amore.
È impossibile rinunciare alla felicità, si può solo se non la si è mai conosciuta.
Impari una cosa, ma vale solo per la persona con cui l'hai imparata. Le donne sono tutte diverse.
Mi accuso di non amare abbastanza e mi riprometto di amare di più, come se tutto si potesse sistemare amando più intensamente. E allora non so nemmeno io dove trovo altra forza, investo nuovamente tutto nell'illusione di trasformare la menzogna in verità.
All'improvviso mi rendo conto che sono pieno di quello che ho vissuto, ma che in mano non ho niente. Nasce dentro di me, in questo istante, il pensiero che Michela non sia mai esistita.
La bellezza è stata lontana dalla mia vita per così tanti anni, che adesso non sono in grado di viverla, non sono in grado di goderla.
Le parole mi erano uscite in maniera naturale appena lei si era seduta, non avevo neanche dovuto trovare il coraggio per dirle, nemmeno le avevo pensate prima. Come lei, le ascoltavo mentre le dicevo.