Si dice che il suicidio è una viltà: certamente l'intrepidezza sta nel sopportare le sventura e non nel fuggirle: ma questo passo è sì brusco, e trattiene nella fuga anche il più poltroni, e rende loro il coraggio di vivere infelici.
I appostati sono sempre i nemici più accaniti del partito che hanno abbandonato, perché temono di non poter mai provare abbastanza la sincerità e la costanza della loro apostasia.
La troppa delicatezza estingue i piaceri per l'avidità di moltiplicarli, perché rendendo ella il corpo appena sensibile al diletto raro e squisito, lo lasci incapace di gustare il facile e il quotidiano.