Esecrati sogni, reclusi da impietosi arbitri. Il bianco livore confonde memorie di orbi corpi oramai svuotati, saccheggiati sogni, eppur colmi del mai vissuto vivere. Disseccando lacrime, ruvide mani scavano il passato, oramai nel nulla di psicotiche caramelle distribuite come "particola consacrata" quasi cibo dissacrante, divino di chimica verità. Ditemi è mia follia, oppur vostra, quest'incubo del vacuo vivere?
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