Scritto da: Cleonice Parisi

Fiume di Luna


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...e perse i sensi, venne condotta nella tenda di famiglia dove cercarono di rianimarla. Al risveglio il suo volto era irriconoscibile, la luce che da sempre le accendeva lo sguardo era spenta, così come il suo sorriso, e da quel momento non proferì più parola. La madre era disperata e piangendo cercava di spronarla, ma Fiume di Luna era come assente.

Tutte le notti ritornava alla vita e lentamente ripercorreva le vie che l'avevano vista felice, lì restava ore ed ore in attesa del suo amore che però non giunse, stavolta la Luna non fu consigliera di un amore, ma testimone di un triste e disperato grido di solitudine:

- Luna maledico il giorno in cui ti chiamai amore, oggi non ho più vita in questa vita, il tuo splendore è offuscato dal mio pianto, non ho più respiro ha finito di soffiare quando il suo respiro si spense, ma la vita ancora mi chiama, essa affonda dentro di me le sue radici: dimmi Luna come può un albero morente avere il grembo pregno e le radici ben affondate in terra? Come può un ramo secco conservare ancora in se il germoglio di un fiore? Oggi io sono quell'albero che, seppur ... [segue »]

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    Info

    Scritto da: Cleonice Parisi
    Riferimento:
    Primo posto al Concorso Surrentum 2004

    Commento giuria: Una storia d'amore senza confini. Il coraggio di una donna nell'affrontare la punizione che le leggi tribali del suo popolo infliggevano a quelle come lei, con una sola colpa, portare nel grembo il frutto proibito di una passione pi? Forte di tutte le guerre. L'unico suo conforto il continuo dialogo con la luna, madre di tutte le madri, testimone silenziosa della sua storia. Luna, che alla fine impietosita compie il miracolo, illuminando le menti dei popoli in guerra, che salvando il bambino ritrovano la pace.

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