Scritto da: Nadia Consani

Zac


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..... col pensiero torna a quel primo giorno che passò con la donna che avrebbe voluto con sé per sempre e a quel momento che stravolse la sua vita... poi rivede di nuovo Zac... e ancora il buio.
Come spesso faceva, pianse prima di addormentarsi esausto.

Aveva passato la notte svegliandosi più volte e la mattina dopo, si sentì come se fosse passato sotto una betoniera. Doveva fare subito una doccia rilassante, prima ancora di fare colazione.
Zac si alzò di scatto e andò vicino al suo padrone che gli fece una carezza.
"Buongiorno dormiglione, almeno tu hai il sonno pesante - gli disse con voce rauca mentre il cane si era poggiato con le zampe sulle sue gambe – no, no, non ho bisogno di niente per ora, vai giù!"

Ruggero, aveva ideato e organizzato l'appartamento con tutte le possibili varianti utili per le sue necessità, in modo che poteva svolgere qualsiasi cosa, senza l'aiuto di nessuno. Tutto era tecnologicamente perfetto e perfino le luci si accendevano con un telecomando.
Con ancora l'accappatoio addosso e un po' ritemprato dall'acqua calda, mise sul fuoco il caffè e apparecchiò per la colazione.
"Ehi, Zac, ti ricordi di quella volta che scivolai nel rio ... [segue »]
Composto martedì 1 luglio 2014

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