Scritto da: Maria De Benedictis

Racconto scomodo: Anna e il mostro


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...Anna ormai dov'è?
Quella semplice e ingenua, quella pura e impacciata...
In fondo al pozzo, là è la mia anima!
Là ho nascosto Anna... il resto è solo il mio involucro!
Rimette in moto il motore...
Ora è calmo, il mostro è sazio dalla sua fame, tace!
-Lo sai che ti voglio bene. -
Le sue ultime parole ogni volta, prima di scaricarmi davanti alla scuola, come se non fosse successo niente, come per scaricarsi dal peso della sua colpa,
che su di me diventa un macigno sempre più difficile da nascondere...
No, non posso entrare in palestra, sto troppo male, potrebbero accorgersi di qualcosa...
Tornerò in orario a casa e sorriderò a mia madre e a mio padre e poi andrò a piangere in camera mia!
Parlerò
Un giorno dirò tutto, troverò il coraggio.
Non importa cosa penserà la gente, non importa cosa diranno gli amici...
i miei genitori soffriranno e sentiranno addosso tutte le colpe e la sofferenza che adesso sono le mie!
Forse si vergogneranno di me...
Forse si vergogneranno per me!
Chissà, magari la zia mi darà contro...
Lei col mostro ha tre figli, dovrà difenderlo per forza!
Forse nessuno mi crederà, penseranno che sono una bambina complessata, malata, viziata o magari "una poco di buono".... [segue »]

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    Info

    Scritto da: Maria De Benedictis
    Riferimento:
    Denuncia contro la pedofilia il veleno degli uomini.
    Dedica:
    A tutte le bambine violate.

    Commenti


    15
    postato da , il
    Grazie, ma è per essere più autocritica e riflessiva...naturalmente non mi lascerò condizionare più di tanto...
    Avete tutti ragione sul fatto di approfondire alcuni punti, ma il mio intento era proprio colpire dritto senza perdersi in dettagli, fare sentire tutto il dolore presto e forte, senza pensare, ma arrivando al dunque, al fulcro, senza indugio ,senza giustificazione...:)
    14
    postato da , il
    Ho finito di leggere (per questioni di tempo - mio - l'ho diviso in due volte),
    anche io penso che vista la crudezza del racconto, qualche riflessione che lo spezzasse che so: il ricordo dello zio prima più ampliato; il rapporto con la sorella minore...o la fine che dice Anna è il mostro e rende ancora più crudo il racconto.
    D'altronde mi pare di capire che è quello che volevi rendere nel racconto e quello che io dico è rapportato solo al mio tipo di sensibilità verso tale argomento.

    Perché, comunque, decidere dai giudizi se partecipare ai concorsi?
    Ce ne sono di quelli gratuiti, puoi cominciare a provare da quelli...
    Valido sicuramente il racconto lo è...
    13
    postato da , il
    grazie anche a te Mastro.
    12
    postato da , il
    Ho letto il tuo racconto,lo trovo molto crudo così come deve essere questa realtà per chi la subisce .Una realtà troppo spesso poco punita da leggi cieche e sorde.Sicuramente un racconto degno di nota
    11
    postato da , il
    grazie mille.
    è verissimo, il mini racconto è frettoloso, ma scontato...non so!
    io volevo spiegare tramite i pensieri della ragazza, durante un'unica violenza, tutta una serie di effetto causa -conseguenza per cui una ragazzina non riesce a parlare.
    Non volevo assolutamente entrare in tutta la situazione familiare della ragazza o dello zio, com'è cominciata e com'è finita, anche se finita ancora non lo è, ma semplicemente mettere a fuoco la violenza , con tutta la sua crudezza, creare un'insopportabile situazione di imbarazzo e vergogna e far rimanere addosso solo quella!
    a dispetto di chi giustifica i comportamenti maschili come conseguenza di una minigonna o di una scollatura audace, anche se a portarla è una bambina, anche se a maggior ragione è sua nipote!
    Proverò a sviluppare qualcosa di più impegnativo...grazie cmq, la critica mi serve per crescere...

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