Commenti a Racconto scomodo: Anna e il mostro di Maria De Benedictis


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postato da Trishtil, il
è capitata anche a me sentire una frase del genere su una ragazza che conosceva che aveva subito una violenza, "guarda come si veste, se lo ha cercata" sono andata su tutte le furie, non ti dico cosa li ho detto perchè ho sfogliato tutto il dizionario dei insulti, e da quella conversazione e nata pure una frase "le donne hanno il diritto di vestirsi come meglio credono, e gli uomini hanno il dovere di tenere l'uccello nei calzoni" !.
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postato da , il
è proprio la rabbia che mi ha spinta a scriverlo...
basta a subire certe storie, non è possibile che la giustizia non applichi giudizi esemplari contro questi "uomini" malati...
ho scritto questo racconto tutto d'un fiato dopo che una mia cugina parlando di questo fatto accaduto nel mio paese, tra l'altro conscevo lui, ci avevo parlato qualche volta, mi disse: "secondo me anche a lei piaceva la situazione atrimenti non lo avrebbe detto dopo due anni e poi l'hai vista come si veste?hai visto che seno?"
queste parole mi fecero una tale rabbia che ci litigai perchè mentre lei parlava guardavo mia figlia che era in "tenuta" estiva e pensavo se il suo atteggiamento sbarazzino giusto per l'età potesse giustificare un'atto tanto violento...ovviamente no!
grazie cmq per averlo letto e scusa se ti ho turbato ma era lo scopo del racconto e ne sono contenta, magari leggendolo faremo più attenzione nel seguire i nostri figli, perchè in questa società individualista, anche da parte dei genitori , non si fa che lasciare spazio a questi fenomeni...
ciao
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postato da Trishtil, il
No Maria, hai frainteso, oppure io non mi sono spiegata bene, non ritengo scarso il racconto, assolutamente no,tutt'altro,e tanto meno ritengo scarso il tuo modo di scrivere, sai che mi piace molto il tuo stile ma non mi sento di votare un racconto cosi, mi lascia un amaro in bocca e nel anima tale ,la storia che la parte letteraria è l'ultima cosa a cui penso leggendolo. Mi assale una rabbia come madre, come donna, come nipote e quant'altro che non riesco a dare un voto o un giudizio letterario, solo in questo senso.
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postato da , il
purtroppo questa storia è vera e quello zio non è stato ancora punito per le violenze di ben due anni.
non so come una madre non possa accorgersi di nulla, mi sembra impossibile , eppure succede sempre...
questa storia l'ho scritta in questo modo, perchè ho voluto difendere la ragazzina da commenti come: "se non ha parlato è perchè le piaceva" "è lei che provocava lo zio" e ti ricordo che lei aveva solo dodici anni quando tutto è cominciato!
riguardo allo stile, non ne ho ricercato uno, ho solamente raccontato i pensieri di una dodicenne come una dodicenne nel tempo di una violenza...
lo so sono stata cruda, ma era per sottolineare il dolore, la lacerazione dell'anima di quella bambina che oltre al danno subisce anche la beffa...e non tornerà mai più quella che era e nè sarà una donna come tante altre...i suoi sogni sono e saranno ormai sporcati, bruciati a causa di un animale detto uomo.
se ritenevi scarsa la frase non preoccuparti di votare, l'importante che tu abbia capito le mie motivazioni e volevo dirti che io ne ho due di bambine ed una di dodici anni come ANNA,.
ho pensato con questo racconto di colpire proprio gli uomini a vergognarsi dei loro lugubri pensieri, anche se non faccio di tutta un'erba un fascio, e delle donne che li difendono...
grazie cmq
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postato da Trishtil, il
Ho letto più di una volta il tuo racconto, ho i brividi e la nausea (ma non per il modo di scrivere tuo) ma per la storia.Non mi soffermo alla parte "letteraria" di questo racconto, perchè quella parte scivola in ultimo piano, vista la storia che racconta. Purtroppo, (da quel che ho letto), i casi di pedofilia sono più di due al giorno, e i casi nei quali queste violenze si consumano tra famigliari o parenti sono quasi i 9 %, cosa che dice molto sulla società di oggi. Sono mamma, è la persona più cara che ho in questo mondo è mia figlia, morirei anche solo al idea che qualcuno solo sfiori la mia bambina, ma purtroppo non tutti i genitori sono cosi. Ho letto di una storia del genere, anche nel libro di Silvana Stremiz, Basta, un urlo che squarcia la gola, e i genitori di questa bambina non hanno creduto alla sua storia. Non so se dipenda dalla non credulità di una madre che una cosa del genere possa succedere alla propria figlia, o dalla non credulità che una persona, uno zio, un cugino o un padre, che dovrebbe essere la persona che protegge e rassicura questo bambino le faccia del male, o da quant'altro, so solo che una vita è già compromessa e distrutta prima ancora che inizi, proprio dalle persone che hanno il dovere di proteggerla...Non me la sento di votartela questa frase....

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