Poesie inserite da Francesco Andrea Maiello

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Scritta da: Francesco Andrea Maiello

L'onomastico

In questo giorno di festa,
ricorre il tuo onomastico,
mi prendi alla sprovvista
e senza rime in testa
non mi viene neanche un verso.
Un omaggio floreale
sarebbe l'ideale
ma il biglietto d'auguri
diventerebbe galeotto,
meglio allor un cioccolatino,
proprio un bacio perugina
con il foglietto sorpresa che,
però, dà un amaro responso:
buon onomastico
da una mente malata
che ormai vive solo
di un amore pensato...
non è matto ma cotto!
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    Scritta da: Francesco Andrea Maiello

    Alla Musa caduta in ambulanza

    Fu un freno scriteriato
    per improvvisa frenata
    a farti precipitar giù
    su una squallida ambulanza
    dove in veste candida
    di donna sublime
    e in camice bianco
    di medico di guardia,
    da sirena spietata
    e non a sirene spiegate,
    lenivi la sofferenza
    di un povero ammalato
    con la tua dolce presenza.
    Per trauma cervicale
    d'allor ti gira la testa
    ma certamente mai
    come me la fai girar tu.
    È giunto allora il tempo,
    mia Musa altolocata,
    che tu mi ti conceda,
    o meglio, non fraintendere,
    sono un moralista convinto
    ma dal bello vinto,
    concedimi almeno
    un istante di ascolto
    solo per gli auguri
    di pronta guarigione.
    Dopo i tuoi primi passi
    in pronto soccorso
    adesso è in medicina
    che necessita la tua presenza se,
    con disarmante grazia
    ed eccelsa leggiadria,
    addomestichi finanche
    il virus dell'epatite B.
    Sarà, però, l'ecografia clinica
    a consacrar la tua docenza
    sicché d'ora in avanti
    la diagnosi critica,
    un dì di natura incerta,
    grazie a Te, son certo,
    non esisterà più.
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      Scritta da: Francesco Andrea Maiello

      Il profumo degli anni

      Oggi compi gli anni
      e siam nel pien degli anta
      ma la tua beltà non langue
      se il tempo non ti tange.
      Sei luce del pensiero,
      solare Creatura,
      che ispira poesie
      e fa fantasticare.
      Per la tua squisita dolcezza,
      una vera prelibatezza,
      un dì ti dedicai
      la pizza sopraffina
      ma oggi sei la quattro stagioni
      se dal sole dell'estate,
      da antidepressivo autunnale,
      mi riporti alla festa di Natale.
      Merry Christmas
      e al profumo di primavera
      mi fai sbocciar l'amore
      che poi riversi in versi
      facendomi innamorare.
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        Scritta da: Francesco Andrea Maiello

        Il primo compleanno

        Con i tuoi occhietti vispi
        mi sprizzi di gioia
        e mi inondi d'amore
        come se non bastassero
        i miei problemi di cuore.
        Non sai ancor parlare
        ma con le tue smorfie
        sai già recitare,
        sembri un vero attore
        e seppur non ti reggi in piedi
        io ti vedo già calciatore.
        Sono queste le manie
        di tuo nonno che da sempre
        convive con i sogni
        che tu mi realizzerai
        dopo le loquaci premesse,
        e ancor non parli,
        di questo tuo primo anno di vita
        buon compleanno nipote.
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          Scritta da: Francesco Andrea Maiello

          La turba dell'amore

          Donna solare,
          mia Musa fatale,
          sei sposa fedele
          e nessuno ti tocca,
          sarò il tuo sposo eterno
          e guai a chi ti sfiora...
          lo secco con gli occhi
          perché sono geloso
          ed anche per uno sguardo
          divento furioso.

          Mostrasi sì piacente a chi la mira,
          che dà per gli occhi una dolcezza al core,
          ché ntender no la può chi no la prova...

          sono versi immortali
          che tutti conoscono
          ma da pover uomo,
          ahimè, io li disconosco
          se da sempre mi dibatto
          tra pressione spirituale
          e passione carnale
          con l'intelletto per amare
          e la ragione per valutare
          quella nobile creatura
          che ci genera da mamma
          e ci ingelosisce da sposa.

          Per fato e per metempsicosi,
          intanto credetemi,
          non è la mia solita nevrosi,
          ho avuto una donna sublime
          che mi è stata mamma
          e sarà la mia sposa e di certo
          non è un'altra mia psicosi.
          Corro, però, il rischio
          che se soltanto la tocco
          mi si azzera tutto,
          ma se rimango intatto,
          state certi, scriverò
          un bel testo e d'amor
          vi riempirò la testa.
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            Scritta da: Francesco Andrea Maiello

            Il giogo dell'amore

            Musa ispiratrice,
            ti ho circuita con rime,
            adescata con versi
            e sei così diventata
            la mia dolce Poesia.
            Mi sia concesso adesso
            almeno una carezza
            anche se nascerà l'ebbrezza
            per un gioco d'amore
            dove, dopo tanto pudore,
            ben venga pure il contatto
            per un vero rapporto
            sì da non rimaner emarginati
            nell'idea di Platone
            e nella lirica di Dante.

            "Io era tra coloro che son sospesi,
            e donna mi chiamò beata e bella,
            tal che di comandare io la richiesi.
            Lucevan li occhi suoi più che la stella"...

            tanto che all'istante mi s'illumina
            il pensier in sua presenza.
            L'amore terreno, però,
            ci tarpa ahimè le ali
            e non ci farà volare
            ma io senza di te
            ormai non so più stare
            seppur per sempre sulla terra
            in pena dovrò restare
            per aver turbato la mente
            e insidiato il cuore,
            non solo il candore,
            finanche di una Musa.
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              Scritta da: Francesco Andrea Maiello

              Il complesso del sesso

              Per un atto d'amore
              da tempo mi dibatto
              tra Freud e Platone.
              Mi piacerebbe l'amplesso
              ma mi viene il complesso
              con la morale che incalza
              e la passione che sopravanza.
              In tal fervido ardore
              la mente così passa
              dalla psicosi del sesso,
              ebbrezza fugace,
              all'idea del bello,
              nevrosi verace
              e proprio da qui
              non trovo più pace.
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                Scritta da: Francesco Andrea Maiello

                La luce della Poesia

                Sei il mio raggio di luce,
                divina Musa,
                rifletti in versi la voce
                e la passione converti
                in rime baciate
                che neanche nel sonno
                mi fan trovar pace.
                Mi riscaldi però il cuore,
                dolce Poesia,
                dal gelo dell'inverno
                e mi illumini la mente
                dal buio dell'inferno,
                facendomi sognare
                momenti di amore
                ma anche scordare
                tormenti di dolore.
                Sei luce universale
                che mi acquieta
                la vita sentimentale
                e mi corrobora
                di spirito vitale
                per declamarti a Poesia
                proprio io che sono solo
                un misero mortale.
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                  Scritta da: Francesco Andrea Maiello

                  Bentornata Poesia

                  Se sol riappari,
                  mia dolce Poesia,
                  il buio scompare
                  la mente si riaccende
                  il cuore si riprende
                  e l'anima risplende.
                  È uno spettacolo vederti
                  resta un'impresa parlarti
                  ma l'oracolo dice di aspettarti.
                  Intanto sul vuoto depressivo
                  si stampa una missiva
                  che inneggia all'amor,
                  l'unico vero valor
                  che ti fa tanto penare
                  ma davvero amare.
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                    Scritta da: Francesco Andrea Maiello

                    L'evoluzione della vita

                    Quando la vita
                    sulla terra nacque,
                    fu con le piante
                    che cominciò a respirare
                    e l'inerte materia
                    con il serpente
                    iniziò a strisciare.
                    Di poi la vita
                    sulla scala evolutiva
                    con le bestie
                    arrivò ad annusare
                    e con lo scimpanzè
                    imparò a camminare,
                    ma fu con l'uomo
                    che s'ingegnò a pensare
                    e, proprio da qui,
                    la polvere sortì
                    materia cerebrale.
                    Solo con Broca, però,
                    il cervello cominciò
                    a parlare e d'allor
                    s'incominciò a localizzare
                    la funzione corticale
                    con l'antica struttura
                    per l'emotivo
                    e con l'area associativa
                    per l'intellettivo.
                    Sarà da questa sede
                    che la flebile coscienza
                    si farà sentire
                    se ormai da tempo,
                    per afasia sensoriale
                    in sede temporale,
                    nessuno l'ascolta più.
                    E così se un dì,
                    con ricetta galenica,
                    lo spirito naturale
                    si raffinava in vitale
                    e poi ci vivificava
                    da spirito animale,
                    d'ora in avanti, invece,
                    la fucina epatica,
                    centrale metabolica,
                    cuocerà a fuoco lento,
                    sulla fiammella ipotalamica,
                    centralina psicosomatica,
                    la giusta miscela umana.
                    Va enfatizzata, però,
                    l'educazione morale
                    così da pervenire
                    dalla raffinatezza neuronale
                    alla purezza della cellula spirituale,
                    che con il suo amor
                    ci donerà l'anima
                    e la polvere di quel lontano dì
                    per noi sarà un orizzonte di luce.
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