Poesie d'Autore


Scritta da: Anna De Santis
in Poesie (Poesie d'Autore)

Sole d'inverno

Piove, guardo dalla mia finestra,
un uccellino infreddolito si posa sul davanzale,
ha fame e sta male.
Grondano d'acqua monconi d'alberi
che il vento ha distrutto,
il cielo è chiuso, e lì finisce tutto.
Freddo nella mia stanza,
danzano i miei pensieri,
ombre sul soffitto, colori strani e luci,
e mi rimandano indietro in un mondo irreale
ancora sento le voci....
Quando ero bambina, avevo paura,
tutto quel vento, quell'acqua,
un tuono, un lampo che squarciava la sera,
sui muri i miei incubi, ancora disegnati.
D'un tratto dai vetri brillano lacrime di pioggia,
ed un raggio di sole apre tra le nuvole un varco,
proprio in questa stanza, piena di ricordi,
s'accende di nuovo la speranza,
ora sono grande, non ho più paura,
i fantasmi del passato mi hanno abbandonato,
vorrei venire fuori, ma ancora è tutto bagnato.
Quell'uccellino che si era posato
con il sole si è asciugato,
ha mangiato le mie briciole ed è volato.
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    Scritta da: Anna De Santis
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Così hai deciso

    Così hai deciso, siamo rimasti amici,
    e le nostre strade han preso diversa direzione,
    hai scelto lei senza nessuna spiegazione.
    Non ho saputo mai perché e per quale ragione
    ma se di me avrai bisogno,
    grida forte, fatti sentire,
    se ancora c'è dentro al tuo cuore
    tutto quello che per te era amore...
    fatti vedere.
    Il tempo mi darà ragione, mi cercherai,
    ma ti sarò lontana, i tuoi respiri ascolterò,
    e ti saprò aspettare se ti stancherai.
    Non mi hai voluto credere,
    hai voluto provare,
    sapevi bene che con lei non potevi restare,
    tu prova a gridare, fatti sentire
    chi più di me ti può capire.
    I nostri sogni, dove sono andati a finire,
    ed ora piangi e non ti fai vedere,
    ritornerai, farò finta di niente,
    ti riconoscerò tra tutta la gente,
    nulla ti chiederò, ma griderò con te
    ci faremo sentire, perché io sono l'amore.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Era una bambina

      Era una bambina
      che sognava il principe azzurro
      le favole erano ancora una realtà
      e quel primo bacio sarebbe stato magico.

      Poi arrivasti tu in una notte d'estate
      rubando la magia a quel bacio
      e con violenza le hai strappato
      la cosa più bella: "l'innocenza".

      Quei occhi imploravano no
      quelle lacrime erano di dolore
      e quel "no" era terrore.

      I tuoi sensi hanno goduto
      su quel corpo ancora acerbo
      spezzando le ali ai suoi sogni
      e rubando i colori alle sue favole.

      Hai spezzato le gambe al cavallo bianco
      e tagliato la testa al principe azzurro.

      Biancaneve è rimasta avvelenata
      Cenerentola è rimasta serva
      il principe si è trasformato nel uomo nero.

      Hai rubato il sole ai suoi giorni
      spegnando il calore dell'estate
      portando l'era glaciale
      fino alla sua anima.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Ti odio anche ora che sei morto

        Il tempo è scivolato via
        scavando nel animo
        un ricordo" vivo" di ieri.

        Più passa e più scava
        ogni tanto si attenua
        poi ancor più violento
        colpisce arriva sempre al cuore.

        A volte il sonno non arriva
        perché il tuo respiro
        è ancora sopra di me.

        Le lacrime di quell'estate
        scendono ancora oggi come allora.

        La stessa impotenza mi invade
        non posso nemmeno sputarti in faccia
        e la vita ha quel sapore amaro.

        Hai mai provato rimorso
        o vergogna lurido uomo?

        Pensavo che un giorno
        avrei dimenticato invece...

        ... ti odio anche ora che sei morto.
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          Scritta da: Anna De Santis
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Fiore tra i fiori

          Era primavera, fiore tra i fiori, al primo chiarore,
          in mezzo a quel prato fu preso sera.
          Si sentì lontano l'eco delle bombe,
          a morire non erano certo pronte.
          Il cielo di rosso si tinse come il prato,
          il cielo s'illuminò
          e non erano stelle, erano fiammelle,
          le mamme confuse tra i veli ed il fragore,
          gridavano chiamandole, le copriva il rumore.
          Nessuno conosceva quei volti,
          ma si sentiva la voce,
          in mezzo a quel prato,
          non c'era stato il tempo di capire,
          quel fiore ancora in boccio proprio non doveva morire.
          Rosso, smembrato, corpo senza fiato,
          le bombe più non brillavano,
          il cielo si fece scuro,
          le mamme stringevano i loro figli e piangevano,
          niente si vedeva sotto quel velo nero.
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            Scritta da: Antonino Gatto
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Averti addosso...

            Averti addosso,
            come il fruscio del vento
            che mi sussurra le tue parole
            celate dai tuoi misteri.
            Averti addosso,
            con quei tuoi falsi sorrisi,
            e le tue carezze che profumano di donna
            e quella donna non sono io.
            Averti addosso,
            con le tue bugie, sempre più meschine
            di un uomo che dice di amarmi,
            e lo dice guardando negli occhi la tv.
            Averti addosso,
            per saziare il tuo impeto
            senza più desiderare il tuo corpo,
            senza più volerti addosso.
            Averti addosso
            come una farfalla sotto una pioggia di lacrime
            che sogna il sole, ma vive la tempesta,
            che nasce per amare, e dorme per dimenticare.
            Averti addosso,
            per provare chiudendo gli occhi a fantasticare,
            per trovare un giorno il coraggio di ricominciare,
            per convincermi che esiste ancora un uomo
            che mi saprebbe amare!
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              Scritta da: Fiorella Cappelli
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Memoria

              Scrivo.
              Perché le parole scritte... restano.
              Perché posso leggere
              se non dimenticherò...
              come si fa a leggere
              Scrivo
              Per colorare il tempo
              per conservare del mio tempo... la memoria
              Chi sono stata?
              Chi sono?
              Chi sarò...
              In ogni giorno nuovo potrei perdermi
              e dietro avrò voragini di nulla
              della bambina... nessuno chiederà
              non sarò mai stata bambina
              non sarò mai stata...
              lo sguardo attonito, svagato, perduto
              cercherà me stessa... ovunque
              in qualsiasi altro sguardo
              nemmeno la paura esisterà tra i ricordi
              non sarò mai stata...
              Scrivo
              Perché le parole scritte... restano.
              Perché qualcuno possa leggere
              Perché io... possa esserci stata.
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                Scritta da: Eclissi
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Albero azzurro

                Quando i tuoi occhi incontrano la mia solitudine
                il silenzio diventa frutto
                e il sonno tempesta
                si socchiudono porte proibite
                e l'acque impara a soffrire.

                Quando la mia solitudine incontra i tuoi occhi
                il desiderio sale e si spande
                a volte marea insolente
                onda che corre senza fine
                nettare che cola goccia a goccia
                nettare piu ardente che un tormento
                inizio che non si compie mai.

                Quando i tuoi occhi e la mia solitudine si incontrano
                mi arrendo nuda come la pioggia
                e nuda come un seno sognato
                tenera come la vite che matura il sole
                molteplice mi arrendo
                finché nasca il albero del tuo amore
                Tanto alto e ribelle
                Tanto alto e tanto mio
                Freccia che ritorna all'arco
                Palma azzurra piantata nelle mie nuvole
                Cielo crescente che niente fermerà.
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                  Scritta da: Eclissi
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Brutte abitudini

                  Diceva che l'amore assomiglia al gioco
                  E che lei perde sempre
                  Diceva che era una brutta abitudine
                  Che non si azzardava a curare.

                  Diceva di temere la luce
                  Nonostante avesse sacrificato molte notti
                  Si accontentava della sua solitudine
                  Non curava le amicizie
                  Ma cadeva dalla sua nube
                  Ogni volta che la pioggia la conduceva a terra.

                  Diceva che la sua gioventù era invano
                  Di essere dolce suo malgrado
                  Ma poi si mostrava crudele
                  Perché la tenerezza è come l'amore
                  Una brutta abitudine
                  Ed anche quel silenzio
                  Di cui non potrà mai fare a meno.

                  Diceva di essere una donna lassa
                  Inadatta al sonno
                  Ma dormiva per diventare un embrione
                  E sprofondare negli abissi,
                  Una donna esaurita
                  Svuotata ogni giorno dai suoi vizi
                  Ma che non voleva guarire.

                  Diceva di essere una perdente di natura
                  Perdente per meritare la vittoria
                  Diceva infine che la vita è una brutta abitudine
                  Dalla quale forse non guarirà
                  Con un po' di determinazione
                  E molto oblio.
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