Le migliori poesie di Michele Gentile

Poeta, nato martedì 4 gennaio 1972 a Ostia - Roma (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Alessandro Mancini

Inizio

Sorgo,
nuovamente.
Senza dei e senza rimpianto,
culto a me solo noto.
Da levantine vette m'alzo, su scheletri di torrenti
e creste di acque inquiete balzo,
matido erpice usurato, a smuovere zolle di speranza.
Prendo quota goffamente, nell'eco di stelle fuggite via
non mi do pace.
Erro per i tratturi del giorno, mi soffoca questo sudicio giogo,
affresco di colori e dolori
seminati con cura per far fiorire cipressi.
Che senso ha tutto questo splendere?
Quando la notte è già in agguato,
a cosa serve inseguire l'orizzonte?
Rifletto,
non solo la luce.
Scaglio dardi sottratti alla faretra di Dio e
scaldo talami di fortuna ancora lerci di piacere.
Sorgo
Nuovamente...
e mi maledico.
Michele Gentile
Composta venerdì 28 dicembre 2012
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    Scritta da: Michele Gentile

    Ricordo

    Tenere melodie
    rintracciano il sapore dei pascoli,
    l'odore dei peschi in fiore
    bizze di un giovane puledro.
    Torna la vita
    lascia orme di sole,
    nella campagna fertile
    .... canto di germogli.
    Delicata la mano
    che adorna bionde chiome
    con stelle di campo
    e gratitudine
    per un segreto svelatole.
    Cento lune a picco sul mare,
    lucciole di un marinaio
    non ancora vinto dalla burrasca.
    Michele Gentile
    Composta mercoledì 2 gennaio 2013
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      Scritta da: Michele Gentile

      Un giorno di primavera

      Un giorno
      di primavera,
      forse
      una manciata di petali
      tradirà la mia partenza.
      Saluterà tutto ciò
      che avrò saputo spiegare
      attendere.
      Ogni mio sorriso
      tutte le lacrime,
      per la terra che mi parlò del vento
      per le fiamme di una notte eterna,
      vorranno parlarti di me.
      Vado via...
      così come sono giunto,
      torno alle mura d'Atlantide
      fratello mio,
      senza pane, senza stelle
      con la speranza nel cuore
      di rinascere un giorno di primavera
      forse,
      quando una manciata di petali
      sorriderà al popolo in festa.
      Michele Gentile
      Composta venerdì 19 luglio 2013
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        Scritta da: Michele Gentile

        Inconsapevoli

        Sorgemmo, inconsapevoli
        inesorabili
        alba dalle tenebre.
        Preziosa fonte in dono
        le nostre anime ne fecero
        il loro tempo... città d'oro.
        Ci riconobbe il destino
        ai confini del deserto,
        dissetò ogni amarezza
        col calice dell'incanto.
        Ci sorrise la luna
        sostenendo parole nuove
        da scolpire su ogni silenzio.
        Fummo infine giovani
        dinanzi al vento
        non poco ingenui,
        volle spazzar via ogni promessa
        oscurò quel cielo
        dipingendolo d'infamia.
        Tramontammo, inconsapevoli
        implacabili
        sole prima delle tenebre.
        Michele Gentile
        Composta domenica 28 luglio 2013
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          Scritta da: Michele Gentile

          Papà

          Esploravo gli abissi delle mie convinzioni
          rovistando tra i panni del mio greve bagaglio,
          cercando una scusa per le misere azioni
          per convincermi che fossero un incredibile sbaglio.
          La realtà della vita è però più evidente
          Il suo vigliacco fetore non inganna la mente
          ogni tua soave, gentil concessione
          presenta un conto spesso troppo oneroso,
          tant'è vero che penso che la tua sola missione
          non sia proprio quella di un Papà generoso.
          Forse ci osservi un po' divertito
          dal tuo infinito giardino fiorito
          e non riesci ogni volta a capire perché
          tra il fango e la merda
          pregano te.
          Michele Gentile
          Composta domenica 8 dicembre 2013
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            Scritta da: Michele Gentile

            Il poeta

            Forse si è perso
            fra le righe
            di un tramonto.
            Nelle promesse
            di una lacrima
            incatenata al mare.
            Ineluttabile azzurro,
            arroccato su poggi
            di abile resa
            le sue ali
            non son più parole.
            Stagioni appassite
            piovono sul giorno
            spoglie
            flettono sguardi
            fendono il vento.
            Il poeta
            curvo
            sulla materna ombra
            dona l'età
            al silenzio delle foglie.
            Michele Gentile
            Composta giovedì 4 settembre 2014
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              Scritta da: Michele Gentile

              Mare

              Lascia che asciughi
              le tue lacrime
              amato mio mare.
              Farai ritorno tra gli uomini
              dopo avermi mostrato
              come si scoprono nuove isole
              in questo deserto di nuvole.
              Il vento della sera
              ha smesso di chiamare
              in disparte invecchia
              una coltre di sole.
              Giudichino pure questi nostri affanni
              una semplice circostanza
              nessuno si accorgerà di un altro silenzio.
              Le terre temono la verità
              più di mille tempeste;
              confondono la stanchezza dei remi
              con l'eco di antiche accuse.
              Così termina l'insensato viaggio
              in attesa di un porto sincero,
              così s'apre il giusto sentiero
              verso abissi più cari.
              Riposerà la pioggia,
              distratto il faro
              resteremo insieme
              a guardare le stelle.
              Michele Gentile
              Composta martedì 15 marzo 2016
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                Scritta da: Michele Gentile

                Relitto

                Accanto a me giace
                il pallore disperso del cielo
                nel muto richiamo del vento.
                È di chi resta,
                di chi scampa al naufragio
                l'aspro suolo che vacilla,
                l'assiepata solitudine di veglie
                strappate alla sera.
                In questa notte a venire
                trovo riparo,
                nel farmi bastare il passato
                prima d'esser divorato
                dal silenzio.
                Michele Gentile
                Composta venerdì 30 aprile 2021
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