Le migliori poesie di Klara Erzsebet Bujtor

Nato a Keszthely (Ungheria)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Il vento

Perduta nella deprimente nebbia della solitudine,
e ho urtato la disperazione,
sono rimasta stesa nell'indifferenza,
lesa dolente.
Ho pianto, ho supplicato invano al muto silenzio,
invano pregavo al Dio per sollevarmi il peso che mi spreme straziante.

Ha sentito la mia lacerante lamentela il vento che passa tra le piccole lacrime grigie, e rabbioso ha spazzato via la nebbia spaventosa, e ha sparso il profumo delle rose.
Ho visto uno spiraglio di speranza,
ho udito bisbigliare il vento gentile:
-sogna e non piangi!
e la mia dolenza si è dissolta come la nebbia opaca nell'aria serena,
e ho visto lo splendore del cielo, come mai visto prima.
Un leggero tepore ha inondato il mio cuore mesto,
e la mente si è liberata d'ogni triste pensiero.
Mi sono ridestata nella gioia di vivere, ed
ora lo so certamente,
perché amo il vento infinitamente,
che soffia libero
in ogni direzione
nel Tempo.
Klara Erzsebet Bujtor
Composta domenica 5 settembre 2010
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    Innamorati

    Nella primavera nel pieno del suo splendore
    volteggiare nell'aria rosa tra un fiore ad altro come le farfalle,
    e sorseggiando luce così azzurra e pura,
    di vestirsi come le nuvole si vestono il cielo,
    e lavare il viso con la rugiada,
    è bello come il sole,
    con le fragole fra le labbra,
    è il dolce succo della vita
    profumato come un sogno.

    E gli angelici petali,
    che tremano nella notte,
    nel dolce lume della luna
    d'amor sospirando,
    sono gli innamorati
    della nuova primavera.
    Klara Erzsebet Bujtor
    Composta venerdì 23 gennaio 2015
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      Sono un essere umano

      Ho un cellulare nuovo,
      e le tasche piene di parole,
      e mi sento un essere umano.
      Appena messo gomme nuove alla macchina,
      e vado a fare la spesa al supermercato,
      il carrello cigola,
      e mi sento un essere umano,
      un essere disgraziato.
      E non me ne accorgo
      che il sole parla camminando sul cielo,
      e le nuvole sono piene di parole,
      e gli uccelli sono scalze,
      e i poeti han scritto nuovi canti,
      ma io sono un essere umano
      che ho un cellulare
      le tasche piene di parole,
      il carrello di spazzatura.
      Oh, Me, essere umano soddisfatto,
      i miei inutili giorni finiscono,
      e che cerchi nel paradiso?
      laddove eterna la primavera
      e non c'è bisogno di denaro,
      e non c'è bisogno di parlare,
      esiste solo amore, solo amore.
      Klara Erzsebet Bujtor
      Composta venerdì 24 marzo 2017
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        Mille colori di fiori profumati

        Una canzone per Margherita

        Sogni di miei sogni,
        un desiderio di desideri
        sei così bella, provocante,
        che susciti in me passioni vere,
        con il tuo intenso profumo travolgi i miei sensi,
        e mi cresce la voglia di possederti.
        Il tuo calore brucia il mio viso,
        scalda le mie mani fredde,
        e la immensa fame di te mi fa esplodere,
        e finalmente sei mia!
        O quanto sei divina,
        amata, adorata,
        pizza mia
        margherita.

        ...

        Ancor non ho visto margherite sul campo,
        solo il mio cane a corazzare allegro
        uscendo da lungo tunnel dell'inverno,
        e tanta luce, tanta gioia,
        entra nella casa
        mentre in cucina Margherita
        sforna canticchiando
        una profumata passione bollente,
        una deliziosa pizza margherita
        della nuova primavera.
        Klara Erzsebet Bujtor
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          Mi abbracciano teneramente
          gli alberi che tremolano nella brezza della tramontana
          sul sentiero magico,
          che inclina ad un laghetto vaporoso,
          dove la neve si scioglie prima di posare sopra,
          correvo, cantavo,
          ridevo di poco di nulla,
          con i bambini di via Beloianis,
          felici immensamente nella innocenza d'infanzia.
          Sembra mi conoscono quei alberi vecchi ancor ben barbicati nella dolce terra,
          io, si,
          gli conosco,
          e con palpiti di cuore gli saluto.
          Odo un leggero crepito di foglie che tentennano nello spiro dell'autunno,
          forse mi stanno salutando,
          forse lo sanno,
          che devo andar via.
          Klara Erzsebet Bujtor
          Composta domenica 10 ottobre 2010
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            I primi raggi del sol levante

            I primi raggi del sol levante
            accarezzano l'erba bagnata di lacrime delle stelle,
            che rimbalzano come palline d'oro nel cielo
            portando con se verde profumo.
            Destano gli uccelli
            e come la gente nella città che iniziano la giornata,
            si fanno un metropoli cinguettante
            in quest'aria fragrante.
            Anch'io inizio la mia giornata
            ed intanto alzo lo sguardo
            guardando nella profondità azzurra
            la felicità del cielo,
            e se mi spuntasse un paio di ali
            la raggiungerei.
            Klara Erzsebet Bujtor
            Composta martedì 2 agosto 2016
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              Una poesia mai scritta

              Lo sfogliare un libro di poesie
              cariche d'emozioni, e bellezza inaudita,
              e fu presa dalla voglia
              e pensai,
              - voglio scrivere poesie,
              ad ogni uomo, ad ogni donna,
              più bella della loro vita,
              più bella del loro sogno,
              bella come bella l'amore.

              Ho preso un quaderno, una penna,
              ed incominciai a scrivere, scrivere,
              e le parole scorrono una dopo l'altra,
              il sole brilla negli occhi,
              pensieri che prendono il volo
              per raggiungere l'infinito.

              Ogni tanto fermai,
              e continuai con la luce nel cuore,
              con l'emozione impazzita
              con l'anima farfalla.

              Ad un tratto si ferma la penna,
              la magia svanì nel nulla,
              mi sentii stanca, vuota,
              arrabbiata e delusa,
              e con il cuore dolente ho chiuso il quaderno,
              e con pungente amarezza ho posato sopra
              la penna.
              Una poesia mai scritta,
              il Dio mi ha maledetto,
              di non diventare mai
              una poetessa.
              Klara Erzsebet Bujtor
              Composta giovedì 6 ottobre 2016
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                Mille colori di fiori profumati

                Una poesia, il mio canto...
                miei pensieri travolgenti con errori
                drammatici grammatici,
                parlano dei miei sentimenti, con
                tanti canti donando
                emozioni, pianti, sorrisi
                che non sono solo errori
                drammatici grammatici,
                son messaggi profondi.
                Continuo la mia strada scrivendo,
                col mio cuor che parla e la mente fa
                la sua parte.
                Scorrono l'immagini davanti ai miei occhi,
                la mia penna corre sul quaderno, e
                lascia il segno del mio degno.
                Chiedo il perdono nobile
                chi mi vuole leggere, sa che sono
                vera, umile, e mi perdona facile.
                Il mio cuor comanda,
                perché sono un'anima pulita
                Porcaccia la miseria!
                Klara Erzsebet Bujtor
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