Siamo donne, passione, ossessione, mine vaganti, fiori profumati, farfalle variopinte. Segrete amanti, amiche, malinconici rimpianti. Sole, sale della vita, ingenue e bugiarde, maliarde. Pronte a carpirti il cuore, per poi buttarlo a mare. Ruffiane quanto basta, pensi di conquistarle, ma loro già hanno scelto e sei tu a capitolare. Calcolatrice e grande stratega, donna strega, finta dolcezza, mortale carezza. Morbido desiderio carnale, torbido e sensuale, donne e amore.
Voci del dubbio, di paesi persi. La luna è lontana. Le mani protese, verso questo cielo, le stelle contese, da mille desideri. Voci d'innocenti, saliti come ombre, brillano, come stelle cadenti, ancora gementi, inghiottiti dall'onde, bugiarde, come la speranza, uccisi in guerre senza onori. Voci pentite, di donne represse, ingannate da finte promesse, coperte da un velo e dalla paura, voce silente, di bambini senza lacrime, che non hanno forza, non sentono dolore, senza dignità né amore. Voci dell'anima, che non conviene sentire, mentre loro vanno a morire.
Mosche sui volti scarniti, mani scheletriche scavano insetti e radici. Bevono in acque putride, e noi a guardare.... Muoiono a migliaia, non saranno mai adulti. Non conoscono niente, e per loro è normale e noi a quardare.... Sono nudi sudici e cadono, ma la loro pelle arsa dal sole è dura e non si fanno male e noi a guardare.... Bambini figli del mondo Che non sentono dolore, vittime dell'indifferenza, cartoline sui giornali e noi a guardare... forse sognano come noi, ma non hanno niente da sognare, forse un po' d'amore e qualche mano tesa.
Diventerò terra di conquista, dopo le delusioni, i sogni svaniti, gli schiaffi presi, ancora son ferite in fondo al cuore, non c'è più amore, non avrò remore, ognuno pianterà la sua bandiera, non ne andrò fiera, a tutti prometterò parte del mio suolo, diventerò arlecchino, e metterò i confini, d'ogni colore per ogni conquista fatta, senza cuore.
Un passaggio veloce
Non c'è più memoria, della nostra vita, non abbiamo storia, un passaggio veloce, senza lasciare traccia, solo echi di voce. Malinconie e pentimenti, per quello che non è stato fatto, voglia di sentimenti, non ampiamente goduti, ricordi vaghi di emozioni e di giorni perduti.
L'ultima goccia
Ho asciugato il tuo pianto, consolato l'anima, ho rimesso su un fantasma la veste nuova, fango e dolore ho lavato con lacrime e con stracci di cuore. Un giorno sei andato via, senza spiegazioni, sei tornato, con le delusioni, ed io di nuovo ho raccolto quell'ultima goccia, quell'ultima lacrima, per quanto ancora amore, potrò sopportare tutto quello che mi è stato tolto?
Quante notti passate ad aspettarmi, ed io incosciente, rientrando a notte fonda, camminavo piano, per non farmi sentire, mentre facevi finta di dormire. Sempre guardavi l'ora, e ti chiedevi quando e lo chiedevi ancora. Mia cara, dolce, semplicemente amore Quanto dovrò rimpiangerti, quando mi mancherai. Da me sarai lontana, ma sempre nel mio cuore, semplicemente amore, mi raggiungerai con lettere e telefonate, ma non avrò carezze, né baci sul mio viso, mia cara dolce, mi mancherà il sorriso che mi svegliava al mattino non dimenticherò mai, il tuo dolce semplicemente amore.
Non riuscivo a sostenere il tuo sguardo, eppure sorridevi, con in viso quella macchina infernale che ti permetteva di respirare. A me mancava l'aria, mentre ti stavo a guardare, mancavano le parole, ma tu con lo sguardo fiero mi davi forza. Ma quella lacrima doveva scendere, non la potevo controllare ed allora abbassavo lo sguardo per non farmi vedere. Mi sentivo d'un tratto impotente, e mi rendevo conto che contro il destino avverso che non si mostra non si può niente ogni sforzo è perso. Ma tu hai resistito, con una fede incredibile fino alla fine, pregando e sperando. Andando via, hai stretto le mie mani: ci vediamo domani...
Perché ti ostini a camminare sopra quel burrone, cosa vuoi fare, morire per amore? Sicuro che non puoi recuperare quello che è perso senza farti male? Guarda il sole, le montagne, il mare avanti a te quel volo di uccelli che vanno a migrare, smettila di piangere, non buttare via i sogni, senza provare solo chi è vigliacco non ce la può fare. Chiedi aiuto, abbandona l'orgoglio, tutti han bisogno in alcuni momenti, scendi da quel dirupo e siediti a pensare se è meglio morire o assaporare quello che c'è di bello nella vita, ritrova il gusto ed impara ad amare nel modo giusto.
Amore vero, amore per sempre, io ci credevo, non era vero, chi l'ha mai detto, un povero illuso, forse ha provato e rimasto deluso. Amore vero, amore sincero, quante stronzate ed io ci credevo, quante bugie e che strategie, ti voglio tanto ma non mi sento, devo fermarmi sono ormai stanco ma poi ritorna quando tu vuoi. Amore vero con tante parole, tanto per dire, tanto per fare, la sicurezza viene ormai meno, non c'è futuro, non c'è speranza, poco è l'amore nella mia stanza, quando è passato questo momento, ognuno esce per conto suo. Amore senza troppe pretese, ma non si trova, son troppe le offese, quante stronzate, tutto finisce e in un momento ti ritrovi sola guardi il soffitto, mentre ti accendi una sigaretta con quanta fretta si veste e va via.
Voglio essere principessa, ed aspetto il mio principe azzurro ho buttato messaggio e bottiglia poi qualcuno lo leggerà. Ora aspetto qui sulla spiaggia, la mia casa è vicino al mare ogni tanto sento bussare spero sempre e lo faccio entrare. È passato un pescatore era bello e abbiam fatto l'amore sotto il cielo, sotto le stelle: vuoi sposarmi? Ho detto di no. Io aspetto il mio principe azzurro so che un giorno da qui passerà sul suo cavallo bianco, principessa mi farà. Ha bussato un marinaio sceso appena dalla nave a lui anche ho dato la chiave ogni volta che vuole son quà. L'ho amato con tutto l'ardore, sotto il sole abbiam fatto l'amore, mi ha chiesto: vuoi essere mia, anche a lui ho detto di no. Aspetto il mio principe azzurro, so che un giorno da qui passerà sul suo cavallo bianco principessa mi farà. Son passati ormai tanti anni, principessa io vengo chiamata, senza corona e dignità non mi chiede nessuno più in sposa ed il principe non passa di quà, poco importa, sapete una cosa? Principessa lo sono già.
So un soggetto affetto da superallergia, la corpa nun è mia, ma de tutta l'aria infetta, pe sta cosa so costretta, a sta attenta a magnà e po tutto er resto. Un giorno me ritrovo piena de bolle, un giorno gonfia come un pallone nun posso prenne sempre er cortisone, perché a un danno ce n'aggiungo n'antro. Mo, li dottori de tutta sta questione, se stanno a fa grandi, chi me dice che la porvere fa male, chi me dice de levà la frutta, chi me carica de medicine, a loro che jè frega, pe me vedè distrutta. Io penso che nun me la sanno spiegà tutta, intanto su de me ce fanno li esperimenti, nun sarà che so allergica a sti fetenti, nun ce capiscono più niente, e intanto vado avanti, tra bolle, asma, raffreddori e gonfiori, mo de anni ne so passati tanti, voi vede che quarche giorno che me stanco, li manno a quer paese tutti quanti...