Scritto da: Oriella Beretta
in Diario (Delusioni)
Perché infondo siamo così... Rimpiangiamo d'aver sprecato i nostri ieri aspettando, e rimaniamo ad aspettare che arrivi domani e dopodomani, i mesi e gli anni.
Composto domenica 25 febbraio 2018
Perché infondo siamo così... Rimpiangiamo d'aver sprecato i nostri ieri aspettando, e rimaniamo ad aspettare che arrivi domani e dopodomani, i mesi e gli anni.
Tante son state le delusioni provate finora; alcune più leggere, altre piuttosto pesanti, ma mai avrei immaginato di trovare, in luoghi da sempre votati all'amore, infinita superficialità e scarsissima considerazione nei confronti di chi non cede allo sterile servilismo che spesse volte viene a crearsi in suddette realtà. Realtà nelle quali ci si innamora facilmente di una semplice "statua", per tralasciare ampiamente il concreto, ciò che Dio davvero ci chiede. È facile predicare umiltà e amore, il difficile è attuare il tutto con validi esempi di viva carità, con azioni dettate dal cuore.
A mio avviso non bastano le parole per formulare un pensiero; bisogna saperlo creare nel rispetto della forma, senza trascurare il contenuto, l'espressività, la grammaticalità. Tutto risulterebbe vano se sprovvisti d'idonea capacità nell'andare ad elaborare una frase di senso compiuto. I ragazzi si sono "amminchiati" con tutti sti telefonini. Indubbiamente leggono poco, ma si esercitano men che meno nella scrittura corretta, non modificata alla "Facebook maniera". La nostra è l'epoca del messaggio breve, del "ch" che si trasforma in k, del "tanto" che si tramuta in t (tvttb), del "grazie" che cambia connotati passando ad un curioso grz ecc. La grammatica è stata completamente stravolta dall'avvento di internet. Ma finiamola con tutti sti monosillabi e con i "c'è n'è", con queste a senza h, con questi k al posto del ch e con le x al posto d'un ormai dimenticato per. Abituiamoci a ripassare la grammatica quotidianamente, alimentando i nostri dubbi e cercando di scrivere correttamente. Se poi vogliamo seguire i tempi moderni... facciamo pure. I linguaggi e i modi di scrivere evolvono, come evolve la società; cambiamo in meglio;
almeno questo!
- Cosa è stato?
- No, niente...
Già, niente...
Quel niente che capita una sola volta nella vita, e te la stravolge.
Per sempre...
Niente, sì...
Quella sensazione meravigliosa di appartenere finalmente a qualcuno, che ti vuole per quello che sei...
Un niente...
Quel niente che significa tutto, che va oltre, che senti dappertutto, ovunque.
E ti fa scoppiare il cuore...
Niente...
Che vale una vita intera...
Troppe volte ti sei sentita sbagliata, quelle volte che volevi essere baciata.
Nella vita mi faccio prendere anche in giro, sto stare agli scherzi e mi piace scherzare sempre nei limiti del rispetto reciproco e proprio per quel rispetto se mi accorgo che succede alle mie spalle ci resto male. Almeno io sono così non so voi?
Ho cercato di lasciare orme leggere, ma invece lasciavo solchi enormi alle mie spalle, ho sperato di lasciare un sorriso nei cuori che incontravo, invece ho lasciato tracce delle mie lacrime e della mia rabbia nelle mie parole. Ho cercato di calmare la mia rabbia, ma poi ho capito che chi non ha camminato e lasciato voragini dopo il loro passaggio, non potrà mai capire, un urlo dentro un silenzio.
Le mie scelte impopolari, i miei istinti valgono quanto un esile corpo appena nato, fra le braccia di una madre. Confesso, ho ripreso a sentire... e a volte fa male.
L'assenza è la risposta sempre più chiara di chi non vuole esserci.
Ti dicono che devi amare te stessa, che è la soluzione migliore. Ti dicono che puoi farne a meno di uno sguardo un bacio e di un buonanotte amore mio" Poi ti insegnano a dire che chi non ti ama non ti merita, e la vita ti insegna nel frattempo a startene da sola, a guardarla con nostalgia, con rabbia e rassegnazione.
Ma poi di amarti ti stanchi, di stare da sola ti stanchi. Non è facile entrare a casa e non trovare nessuno. I miei cassetti ormai sono pieni, pieni di sogni. E ti accontenti, provi ad innamorarti di chi dice di amarti, di rispettarti, e poi, di quel tono di voce che si alza, di quello schiaffo che parte, che non era previsto nella tua mente, di nuovo, nella tua vita. Ma io mi so accontentare, anche perché con il tempo le ferite si rimarginano, spariscono. Oggi lo specchio mi dice che sono un fiore, nessun livido, certo, se qualcuno mi guarda bene negli occhi se ne accorge che sono vuota, che se inghiottisco un po' di felicità mi arriva sui piedi, non ho più stomaco e cuore, e poi ti dicono che devi volerti bene.
E allora come un mantra te lo ripeti.
Devo amare me stessa.
Devo amare me stessa.
Ma in realtà io ho smesso di pensare a me stessa.
Non ce l'hanno fatta ad amarmi questi che dicevano di amarmi. Non ero facile, non lo sono mai stata per colpa vostra, io ero bella, se tu potessi vedere, se tu sapessi vedere quando io provavo ad amarmi, quando ero sola, quando piangevo quando ridevo, se tu vedessi quando amore incastrato in questo cuore sventrato. Ma come fanno, come fanno quelli che imparano a starsene da soli, senza speranza, senza baci, senza nessuno da ricambiare. Come fanno a crederci nonostante tutto.