Delusioni


Scritto da: Alexandra Romano
in Diario (Delusioni)
La cosa peggiore del dolore è che quando arriva, non ti avvisa. Non puoi scappare, non puoi difenderti più di tanto: e lì, e prima o poi devi affrontarlo. Non hai tante alternative, almeno che non te le inventi... il primo passo è il "movimento": muoviti, alzati, cammina, reagisci, avanza! Il prima possibile! Bisogna far qualcosa in qualche modo, perché il dolore logora dentro, scalfisce la nostra vitalità, esaurisce le nostre energie. Non è facile, perché quell'emozione così intensa è sfiancante che proviamo, in un modo o nell'altro è come una sanguisuga... ma bisogna essere forti e provare ad opporsi.
Nessuno può comprenderci meglio di noi stessi, perché nessuno sta vivendo la stessa identica situazione. O almeno non con stesse identiche emozioni, sensazioni. Quando il dolore giunge al suo punto massimo, quando anche le lacrime sono finite a furia dei pianti... è lì che comincia un nuovo percorso, volto al futuro, ma con una persona cambiata.
Composto venerdì 20 luglio 2018
Vota il post: Commenta
    Scritto da: Cinzia Coppola
    in Diario (Delusioni)
    Oggi bisogna fidarsi di poca gente selezionata. Anche quelle che credevo sincere mi hanno voltato le spalle nei momenti più bui, gente a cui ho dato anima e cuore, e vabbè, finché si è apposto con la propria coscienza si va avanti, si volta pagina e si continua a leggere, loro resteranno nei capitoli già letti, a volte si matura proprio da certe delusioni.
    Composto giovedì 5 luglio 2018
    Vota il post: Commenta
      Scritto da: M. Gentile
      in Diario (Delusioni)
      Il mio fiore più bello è volato via, i suoi petali rosa son caduti qui, ad uno ad uno, vellutati, rosei bellissimi come te, come te che mi hai reso migliore, come te, che hai dato un senso alla mia vita... Ed ora? Il nulla, il vuoto, non capisco, non ho voglia di capire, e penso, una, due mille volte e, resto qui a piangere per te.
      Vota il post: Commenta
        Scritto da: Denise Moscuzza
        in Diario (Delusioni)
        Il gioco più brutale è quello che fa il tempo.
        Ho desiderato tanto e forte di diventare adulta.
        L'ho desiderato per tutta l'infanzia.
        Che la scuola finisse.
        Che trovassi un lavoro.
        E adesso mi viene una voglia irrefrenabile di tirare le redini.
        Di tirare le redini al tempo.
        Di dirgli "aspetta un po'" che non ho più fretta, che ora è il tempo perfetto, che vorrei mi appartenesse per sempre.
        Di dirgli "finalmente sono arrivata a destinazione e questo momento e questo posto mi piacciono" e non desidero altro.
        Che se ci fosse il tasto pausa lo premerei.
        E invece il paradosso è che, proprio adesso, i giorni mi volano davanti con ali grandi e se ne vanno lontano a perdita d'occhio.
        E le stagioni si alternano come i minuti pari e quelli dispari e sono così piccine che le vedo passare tra le dita come la sabbia della spiaggia, quando la impugno.
        E il tempo non lo puoi impugnare, non è mica tuo e nemmeno degli altri.
        Non si fa acchiappare, non si fa fermare.
        E allora voglio spremerlo come un limone e prenderne tutto il succo, godere della vita, di quello che c'è oggi.
        Oggi è già finito e non voglio andare a dormire.
        Eh si... quando vado a dormire penso sempre che, una volta chiusi gli occhi, lascio che domani possa rubare indisturbato il giorno di oggi.
        Composto lunedì 6 agosto 2018
        Vota il post: Commenta