Commenti a "Ira funesta Non Ti adirare Dio se spio nelle..." di Flavia Ricucci


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postato da scheggia52, il
Pino, tanto di cappello alla tua analisi....e. dopo averci riflettuto, credo che, in fondo, tu abbia ragione.... ma mi viene anche da pensare che ci carichiamo di una bella responsabilità se ammettiamo che le cose stanno come tu dici!!! Ma come ? Non abbiamo piu' nessuno con cui prendercela, piu' nessuno da pregare e blandire con candele, candeline e voti affinchè si realizzino le nostre preghiere.....e le indulgenze ?..... che smacco per santa madre chiesa! Però devo dire che il tuo pensiero e' davvero convincente, Pino, e vista così la Religione diventa una meta....non so se riesco a spiegarmi, e' un po' difficile.....
Ciao Nausica, condivido perfettamente il tuo pensiero, un abbraccio, cara!
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Pace e Amore.Una libera scelta dell'umanità' intera.                                          Chi mi Ama mi segue,non per niente predicava per le vie, le ingiustizie  e le guerre,sono una debolezza umana.Ciao Lucia
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Le cose che ho appena scritto, le ho scritte per rispondere a Lucia, e per chiarire la faccenda del Dio che non interviene.
     Sia però ben chiaro che filosofie e teologie non valgono neanche la millesima parte di un atto di amore verso il prossimo; e che la cosa importante (quando parlo di essere con Cristo e in Cristo) è seguire il suo esempio e le poche, semplici (ma difficilissime da porre in pratica, come dice Lucia) regole della sua dottrina morale.
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Il puzzle di cui Flavia parla è davvero un paradosso... ma il paradosso deriva dal non aver ben chiare alcune cose.
    Nell'immaginario collettivo, espressosi per millenni sia nell'arte sia nella tradizione, "Dio" viene identificato con UN "essere" onnipotente, onnisciente, dotato al massimo grado di ogni attributo positivo. Come dire: una specie di padre potentissimo e buonissimo, creatore e signore del cielo e della Terra, che regge le sorti del mondo e dell'universo intero. A questo punto, Lucia, mi sembra logica la tua deduzione: ma come, questo signore vede gente morire di fame, altra maltrattata, seviziata, uccisa, e tante altre infinite cose storte, e non interviene, non muove un dito??
     A questo riguardo, però, ci sono due problemi: il primo è il libero arbitrio dell'uomo, il secondo è il concetto stesso di Dio.
     Ammettiamo pure per un istante che Dio fosse l'essere potentissimo e buonissimo di cui sopra; ebbene, se intervenisse ad ogni pié sospinto sulle forze della natura e sulle azioni umane, il mondo sicuramente sarebbe un Eden, funzionerebbe alla perfezione, ma noi non avremmo nè libertà nè responsabilità... Saremmo esseri senza infamia e senza lode, anzi saremmo dei semplici burattini, e lui il burattinaio.
      Tuttavia, se Dio fosse UN essere come sopra, la situazione non cesserebbe per questo motivo di essere inquietante. Ci vorrebbe infatti, come giustamente dice Lucia, un bel coraggio, da parte di questo Dio, a non intervenire...
      Ma il fatto è che questo concetto di Dio è completamente sbagliato. Per la stessa teologia cristiana e cattolica, Dio è uno in tre persone... Se sono tre le persone, dove è l'unità??? Dove risiede??? In una quarta persona, UN quarto essere???  Non è così. Allora ci sono 3 dèi? No, neanche è così, ci dicono chierici, vescovi, teologi e papi. Ma allora, dove è l'unità. Al che, il chierico ci risponde: basta: un solo Dio in tre persone, atto di fede, prendere o lasciare.  : ))
     Tutto cambia, se concepiamo Dio come INTELLETTO, come FORZA e come VALORE. Allora può darsi che, se ci riflettiamo per un po' di tempo, e con un po' di... aiuto (un aiuto è sempre necessario, quanto meno per... concentrarsi... :)), ci rendiamo conto dei seguenti fatti:
1) L'INTELLETTO, la FORZA e il VALORE (quando parlo di valore, parlo dell'unico valore esistente: l'amore a tutti i suoi livelli), che sono IMPERSONALI e che sostanziano e costituiscono Dio, permeano di sé l'intero Universo, NOI COMPRESI;
2) Noi siamo in grado di portare dentro di noi non il sommo intelletto, non la somma forza (elementi di cui possiamo essere partecipi solo in parte), MA IL VALORE SI'. Per questo motivo siamo partecipi della divinità, siamo dèi, siamo Dio noi stessi;
3) Risulta infine quasi evidente cosa possa rappresentare in tutto ciò la Trinità, di cui tanto si parla. In questa ottica, Cristo, vero ed unico motivo della Trinità (e non mi dilungo oltre), non è altro che uno di noi, in cui, come in tanti altri dopo ma non prima di lui,  iIL VALORE è riuscito ad albergare al massimo grado, trascinando con sé sia il sommo intelletto, che la somma forza. (Io e il Padre siamo UNO).
     Conclusione: DIO SIAMO NOI, in cammino per divenire come Cristo, in lui e con lui; e il giusto atteggiamento non è pensare cosa possa Dio fare per noi, ma cosa possiamo NOI fare per Dio e con Dio. Perciò TUTTI i problemi del mondo sono problemi NOSTRI, cioè, appunto, di Dio.
     Scrivo qui queste cose per te, Lucia, e per Flavia (sempre pronta a ritenere che il coniglio non esca dal cilindro :)); ma so bene che molti leggeranno, e che la prima domanda che verrà loro in mente sarà: "ma questo, come fa a dire queste cose? Che ne sa, lui?".
     Beh, io dico quello che penso e quello che sento, nulla di più (e nulla di meno). In verità, nella mia ricerca, e con qualche... aiuto, ho risolto certi problemi... E siccome si tratta di cose molto importanti, che possono anche cambiare il corso di intere vite, non posso tenerle per me.
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postato da scheggia52, il
hahahah!!! Speriamo non sia affetto da miopia.......................

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