Scritto da: Silvana Stremiz

Amore Solo Amore - Tra Fantasia e Realtà

Capitolo: 2

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...che difficilmente avrei visto nascere i miei nipoti e sicuramente non li avrei visti crescere. Ma forse mio marito finalmente avrebbe imparato a fare il padre e a essere più presente, partecipe alla loro vita. Ma anche fosse andata diversamente sapevo che loro sicuramente ce l'avrebbero fatta anche senza di me, anche senza di lui. Era triste constatare che in realtà era lui ad avere bisogno di loro, non loro di lui. Mi accorsi che forse non lasciavo tre figli, ma quattro, in quanto lui sapeva cavarsela ben poco.
Decisi che avrei fatto solo i controlli di routine per sapere. Qualche blanda terapia. Ma senza convinzioni né pretese. La verità è che non mi interessava guarire, non era importante, ma desideravo essere consapevole della situazione, conoscerne ogni sfumatura per sapermi regolare di conseguenza ed evitare l'agonia della malattia ai miei figli. Scelta giusta o sbagliata? Difficile dirlo ma era la mia scelta, era il mio modo di proteggere "loro" e forse perfino me stessa.

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    Il lieto fine è l'avverarsi di quello che desidera il cuore, a prescindere ,
    Un abbraccio a te Cherì
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    *****, un bellissimo racconto,in cui ritrovo un pezzo di vita... e spero come per me con un lieto fine, un abbraccio
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    postato da , il
    La vita non è "solo nostra" ma non è neppure degli altri.

    Non credo vi sia una scelta giusta. Ma esiste una scelta che riteniamo "giusta"
    Che credo qualunque essa sia debba rispettata.
    Quello che è giusto per me non lo è per un'altro e viveceversa.

    Spesso il nostro voler tener in vita una persona il nostro amore  e ci impedisce di vedere il suo di "dolore". Il suo bisogno di decidere il meglio per sè.
    Chi sbaglia? Quello che vuole vivere o morire a modo suo o chi decide che è un suo diritto sapere?


    ....Non saprei. So quello che farei io. Forse egoisticamente ma mi comporterei come "Sonia"

    Ma è una scelta mia. Vale per solo per me. Ma non mi sento di contradire chi la pensa diversamente.

    Sia chiama "libertà"
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    prendo in prestito una frase che ho letto nel sito..."la vita non è solo nostra, ma appartiene ache agli altri"....ero ai primi anni di liceo quando mia madre si è ammalata, abbiamo condiviso tutto della sua malattia...oggi a distanza di anni ricordo un pomeriggio...le prime luci della sera...e il mio capo poggiato  sulle sue ginocchia e lei che mi chedeva di raccontarle il mio futuro i miei sogni i miei progetti a cui lei non avrebbe mai assistito.... Il silenzio e una malattia vissuta in solitudine  avrebbero avuto solo la pretesa di risparmiare un dolore che, invece, inevitabilmente sarebbe arrivato e  mi avrebbero tolto la possibilità di parlare di cose di cui non avrei mai più avuto
    tempo per farlo.
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    postato da , il
    Cara Silvana, io sono sicuro tanto del fatto che non saprei affrontarlo serenamente, quanto del fatto che proprio per questo lo vorrei affrontare... L'amore non è condivisione???
    Se sono stato in grado di condividere il bello, debbo essere in grado di trovare la forza anche per superare le angoscie!
    Comunque hai ragione, non c'è un modo giusto...
    Paolo.

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