Scritto da: Angelo Vozzella

Eri il mare. Eri il cielo

Steso su uno scoglio non mi importava degli spigoli che mi trafiggevano la schiena, né del cuscino di pietra dietro la nuca. Era morbido e leggero il cielo sopra di me, respiravo la libertà. Mille luci da lontano si rispecchiavano nel mare e si muovevano sulle onde. Altrettante erano le stelle. Avrei voluto coglierle, una mi passò davanti come se stesse ad un metro dalla scogliera. Allungai la mano, ma scomparì. E le onde cantavano la ninna nanna ed altre stelle cadevano. Mi resi conto che non guardavo le stelle, c'era qualcosa di più immenso. Era il cielo che come una coperta m'avvolgeva. Speravo fosse una meteora, ma era il cielo quello che sentivo sulla pelle. La melodia delle onde sotto gli scogli mi destava e iniziai a guardare la spuma bianca, la sentivo nel mio cuore. Ad ogni infrangersi delle onde un battito di cuore. Alcune grosse mi lanciavano schizzi sul viso, altre docili sembravano un'arpa sotto i miei piedi nudi e infreddoliti. Non serviva contarle, le onde. Non serviva contarle le stelle. Tu eri il mare intero. Tu eri il cielo. E sentivo forte il desiderio di libertà.
Composto venerdì 23 dicembre 2011

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    Scritto da: Angelo Vozzella

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    postato da , il
    grazie ;-)

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