Scritto da: NiiJieni
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...liberando tutta la frustrazione e il senso di colpa e il dolore che si erano accumulati in lui. Non poté evitarlo. Non voleva che Rue lo vedesse piangere, ma le lacrime gli scendevano senza che potesse fermarle. Lei lo abbracciò come se fosse stato un
bambino ferito. E lo cullò piano, sussurrandogli parole di conforto, accarezzandogli la schiena. Bek sentì contro la pelle le stecche di legno che le tenevano fermo il braccio. "Oh, Bek, non preoccuparti. Con me puoi piangere" gli disse Rue. "Nessuno ti vedrà. Ti proteggo io." Lo abbracciò più stretto con il morbido corpo.
"Povero Bek. Tutte queste responsabilità in un colpo solo. Tutto questo dolore. Non è giusto, vero?" Bek sentì alcune delle sue parole, ma il conforto non gli giunse da quelle, bensì dal suono della voce e dalle braccia che lo stringevano. Poteva dare libero corso ai suoi timori, e lei era pronta a prenderli su di sé.
"Abbracciami, Bek. Lascia che ti aiuti. Tutto andrà a posto." Poche ore prima, Rue gli aveva detto che era suo dovere condividere le perdite da lei subite.
Perdite grandi come quelle di Bek. Furl Hawken. I Corsari suoi compagni. Bek se ne rammentò all'improvviso ... [segue »]

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