Delitto in macelleria


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...avvicina per strozzarla.
" Amhed Amhed, vieni, corri ". Dalla porta che dà sul retrobottega esce un omone scuro, grande, grasso. Dora si rivolge, ironica, al marito dicendogli:" Ti presento il nuovo proprietario della macelleria. Gliel'ho venduta compreso i quarti di manzo che sono in frigo, e i tuoi cari coltelli. Anche lui taglia la carne, però... cotta! ". Infatti, aprirà il locale sotto l'insegna" Il kebab di Amhed ".
Riguardo alla chiave della cassaforte, l'ho staccata io dal tuo portachiavi per spingerti a cercare la mia e trovare l'anello. Non potevo partire senza guardarti soffrire mentre ti sto raccontando che io ho ucciso la tua Elvira! Sono io l'assassina! Ora, senza ribellarti, perché Amhed è un campione di lotta, ti fai chiudere nello sgabuzzino e domattina, quando Amhed prenderà possesso del negozio, ti aprirà la porta. È la clausola che ho preteso per la vendita della nostra macelleria.
Sarai libero di andare dove vuoi. A casa no, ho venduto anche quella. Ora finisco le valige. Fra tre ore prendo l'aereo per i Caraibi... Finalmente vedrò le spiagge, le palme e quelle acque cristalline che da anni mi fanno sognare il paradiso."
Amhed spinge Brando, allocchito e molle come una marionetta, nella stanza. La luce d'improvviso si spegne e nel buio silenzioso si ode solo il trac, trac della chiave.
Quel silenzio ampio, sospeso, che si dilata come una nuvola, viene improvvisamente rotto da urla, fischi, battimani. Il sipario si riapre, le luci splendono sugli attori che ringraziano il caloroso pubblico afferrandosi per la mano e inchinando il capo.

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