Poesie inserite da Valeria S

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Scritta da: Valeria S

Il mio funerale

Il mio funerale partirà dal nostro cortile?
Come mi farete scendere giù dal terzo piano?
La bara nell'ascensore non c'entra
e la scala è tanto stretta.

Il cortile sarà, forse, pieno di sole, di piccioni
forse nevicherà, i bambini giocheranno strillando
forse sull'asfalto bagnato cadrà la pioggia
e al solito ci saranno i bidoni per l'immondezza.

Se mi tiran su nel furgone col viso scoperto, come usa qui,
forse mi cadrà in fronte qualcosa di un piccione, porta fortuna,
che ci sia o no la fanfara, i bambini accorreranno
i bambini sono sempre curiosi dei morti.

La finestra della nostra cucina mi seguirà con lo sguardo
il nostro balcone mi accompagnerà col bucato steso.
Sono stato felice in questo cortile, pienamente felice.
Vicini miei del cortile, vi auguro lunga vita, a tutti.
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    Scritta da: Valeria S

    Anima mia

    Anima mia
    chiudi gli occhi
    piano piano
    e come s'affonda nell'acqua
    immergiti nel sonno
    nuda e vestita di bianco
    il più bello dei sogni
    ti accoglierà.
    Anima mia
    chiudi gli occhi
    piano piano
    abbandonati come nell'arco delle mie braccia
    nel tuo sonno non dimenticarmi
    chiudi gli occhi pian piano
    i tuoi occhi marroni
    dove brucia una fiamma verde
    anima mia.
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      Scritta da: Valeria S

      A mia madre

      Poiché io ben sento che negli alti cieli
      gli angeli, bisbigliando l'uno all'altro,
      parola non trovano, fra i loro ardenti accenti,
      che sia più devota di quella di "madre"
      io già da tempo a te ho dato quel caro nome -
      a te che più che madre mi sei e che mi ricolmi
      il cuore, dove Morte t'installò, lo spirito
      liberando, al contempo, della mia Virginia.
      La mia propria madre, che così presto mi lasciò,
      non fu che di me solo madre; ma tu sei madre
      di colei che io così caramente ho amato:
      sicché a me più cara tu sei dell'altra
      per quell'infinita via per cui la mia sposa
      fu alla mia anima più cara che la vita stessa.
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        Scritta da: Valeria S

        Un sogno dentro un sogno

        Questo mio bacio accogli sulla fronte!
        E, da te ora separandomi,
        lascia che io ti dica
        che non sbagli se pensi
        che furono un sogno i miei giorni;
        e, tuttavia, se la speranza volò via
        in una notte o in un giorno,
        in una visione o in nient'altro,
        è forse per questo meno svanita?
        Tutto quello che vediamo, quel che sembriamo
        non è che un sogno dentro un sogno.

        Sto nel fragore
        di un lido tormentato dalla risacca,
        stringo in una mano
        granelli di sabbia dorata.
        Soltanto pochi! E pur come scivolano via,
        per le mie dita, e ricadono sul mare!
        Ed io piango - io piango!
        O Dio! Non potrò trattenerli con una stretta più salda?
        O Dio! Mai potrò salvarne
        almeno uno, dall'onda spietata?
        Tutto quel che vediamo, quel che sembriamo
        non è che un sogno dentro un sogno?
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          Scritta da: Valeria S

          Un sogno

          In visioni di notturna tenebra
          spesso ho sognato svanite gioie -
          mentre un sogno, da sveglio, di vita e di luce
          m'ha lasciato col cuore implacato.

          Ah, che cosa non è sogno in chiaro giorno
          per colui il cui sguardo si posa
          su quanto a lui è d'intorno con un raggio
          che, a ritroso, si volge al tempo che non è più?

          Quel sogno beato - quel sogno beato,
          mentre il mondo intero m'era avverso,
          m'ha rallegrato come un raggio cortese
          che sa guidare un animo scontroso.

          E benché quella luce in tempestose notti
          così tremolasse di lontano -
          che mai può aversi di più splendente e puro
          nella diurna stella del Vero?
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            Scritta da: Valeria S

            Sì, al di là della gente

            Sì, al di là della gente
            ti cerco.
            Non nel tuo nome, se lo dicono,
            non nella tua immagine, se la dipingono.
            Al di là, più in là, più oltre.

            Al di là di te ti cerco
            Non nel tuo specchio e nella tua scrittura,
            nella tua anima nemmeno.
            Di là, più oltre.

            Al di là, ancora, più oltre
            di me ti cerco. Non sei
            ciò che io sento di te.
            Non sei
            ciò che mi sta palpitando
            con sangue mio nelle vene,
            e non è me.
            Al di là, più oltre ti cerco.

            E per trovarti, cessare
            di vivere in te, e in me,
            e negli altri.
            Vivere ormai di là da tutto,
            sull'altra sponda di tutto
            - per trovarti -
            come fosse morire.
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              Scritta da: Valeria S

              Non respingere i sogni perché sono sogni

              Non respingere i sogni perché sono sogni.
              Tutti i sogni possono
              essere realtà, se il sogno non finisce.
              La realtà è un sogno. Se sogniamo
              che la pietra è pietra, questo è la pietra.
              Ciò che scorre nei fiumi non è acqua,
              è un sognare, l'acqua, cristallina.
              La realtà traveste
              il sogno, e dice:
              "Io sono il sole, i cieli, l'amore".
              Ma mai si dilegua, mai passa,
              se fingiamo di credere che è più che un sogno.
              E viviamo sognandola. Sognare
              è il mezzo che l'anima ha
              perché non le fugga mai
              ciò che fuggirebbe se smettessimo
              di sognare che è realtà ciò che non esiste.
              Muore solo
              un amore che ha smesso di essere sognato
              fatto materia e che si cerca sulla terra.
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                Scritta da: Valeria S

                Lettere

                Brevi erano le tue lettere, precise, tutte muscolo e nervo,
                di mano più usa al compasso, alla squadra, al gesto del duro comando.
                Dicevan le semplici cose con semplici nude parole;
                ma due ne portavano in fine, due, sempre le stesse: "Sei mia".
                E quando ella giungeva, leggendo, al termine noto,
                s'abbandonava all'indietro, vuotata del sangue, morente d'amore.
                Ombre violacee intorno alla socchiusa bocca, all'affilato naso
                precipitoso palpito delle vene gonfiate alle tempie alla gola
                cecità delle palpebre, tensione delle mascelle nel desiderio
                faccia di donna agonizzante in estasi, tu non la vedesti,
                nessuno la vide. Era sola.

                Ora, ogni notte, la donna che più non vorrebbe esser viva
                nel vuoto della sua casa che ha odore di cenere spenta
                scioglie un pacco di lettere legato con un nastro nero.
                E legge; e, giunta al termine ben noto che a ognuna è sigillo,
                ancor s'abbandona all'indietro, vuotata del sangue, morente d'amore.
                Così, dalla tomba, con dura predace potenza di sillabe scritte
                tu l'imprigioni, o scomparso, tu la possiedi così.
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                  Scritta da: Valeria S

                  Chino sulle sere

                  Chino sulle sere tiro le mie tristi reti
                  ai tuoi occhi oceanici.

                  Lì si distende e arde nel più alto fuoco
                  la mia solitudine che fa girare le braccia come un naufrago.

                  Faccio rossi segnali ai tuoi occhi assenti
                  che ondeggiano come il mare sulla riva di una faro.

                  Conservi solo tenebre, donna distante e mia,
                  dal tuo sguardo emerge a volte la costa del terrore.

                  Chino sulle sere getto le mie tristi reti
                  in quel mare che scuote i tuoi occhi oceanici.

                  Gli uccelli notturni beccano le prime stelle
                  che scintillano come la mia anima quando ti amo.

                  Galoppa la notte sulla sua cavalla cupa
                  spargendo spighe azzurre sul prato.
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                    Scritta da: Valeria S

                    Amo in te

                    Amo in te
                    l'avventura della nave che va verso il polo
                    amo in te
                    l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte
                    amo in te le cose lontane
                    amo in te l'impossibile
                    entro nei tuoi occhi come in un bosco
                    pieno di sole
                    e sudato affamato infuriato
                    ho la passione del cacciatore
                    per mordere nella tua carne.
                    Amo in te l'impossibile
                    ma non la disperazione.
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