Muoio volentieri, a volte:
quando vomita dolore il cuore,
schiacciate bruciano speranze
sotto strade infami,
catrame che mangia sogni.
Muoio volentieri, a volte:
quando il tempo urla nel vuoto,
schiacciate nell'anima parole
dietro persiane amare
chiuse verso il sentire.
Tesori persi:
emozioni appese al freddo,
silenzi che riempiono il vuoto.
Ore scorrono su strade bruciate
rincorrendo un tempo muto.
Il canto è dei ricordi:
pagine ingialliscono volti
e atti affondano nella nebbia.
Rimane amaro l'odore d'amore:
stendendo mani verso il nuovo,
immergendo l'anima in altri mondi.
Interfaccia forte al mondo,
infranta contro il vivere,
espressione di repressa debolezza,
nella tempesta,
sciolta sul pontile,
gli occhi rotolano via,
vedono vela salutare l'imbarco;
Cielo di piombo,
sulla schiena schiacciata,
al prossimo sole,
fuso
sarà bara.
Tento di raccogliere amore,
un gioco di vita!
Tu te ne vai
e restano mancanze atti;
navighi fuori da me
e io sento e vedo.
Vai e l'ombra s'allunga,
ancora guardo e la cerco
in questa stanza svuotata.
Angoli convergenti,
liberi spazi,
in cieli da vivere:
cambia aria e vento,
emergo ancora vivo.
Sera di luci,
colore sintetico,
odore elettrico
nunzio di suono.
Ombre di solitudine
sparse nelle onde
chiedono danza...
Incontro te,
un attimo di volo,
tutto cambia:
ancora un attimo.
Parole spezzate
in cieli scuri
immerse
verso sul mondo.
Rido sale.
Odore nuovo
come di cielo;
passi perplessi,
confusioni
vanno e tornano.
Passi perplessi
su tempi nuovi,
passi confusi
da tempi andanti.
Passi perplessi
da attese stanche,
passi confusi
da attese nuove.
Vanno e tornano
confusioni.
Passi perplessi,
come di cielo
odore antico.
Nel mio campo,
la terra umida
smossa una mattina,
al buio esala ombre
s'alzano alla Luna,
braccia d'anima,
cadono su me stanco,
m'abbracciano di silenzio;
stilla a stilla
saluto stelle
felice di sale.
Mille ore di buio
illuminate di breve luce.
Livido dolore dissolto,
deriva di calore
raccolto in piccolo attimo,
e tu forte e gentile
domani ancora?