Scritta da: Pietro Colucciello
in Poesie (Poesie personali)
Fiamma
Che il mio amore possa essere arso su una fiamma ardente,
rimanere scolpito in eterno
nel rosso di ogni tuo tramonto
e luccicarti negli occhi.
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Che il mio amore possa essere arso su una fiamma ardente,
rimanere scolpito in eterno
nel rosso di ogni tuo tramonto
e luccicarti negli occhi.
È sofferenza,
tristezza e malinconia.
È la solitudine per un'assenza
che rende la vita tedia.
È ciò che resta
di chi è andato via.
È l'angolo dell'attesa
e del ricordo di un'antica
saggezza.
È la sedia vuota.
Piove su Genova!
All'improvviso il vuoto,
un rumore assordante, il volo,
il cemento che squarcia la terra e il cielo.
Quel ponte crolla e con se
porta giù la speranza di 43 vite.
Sangue e fango mischiati
in un solo colore,
quello della morte.
Uomo che, senza scrupoli, hai ucciso
tuo fratello ed hai diviso la tua e la nostra coscienza.
Dalle macerie una sagoma ancora in vita ci da forza,
coraggio, come le tante mani che scavano senza sosta e ne paura,
notte e giorno.
Genova, quella del mare e della Lanterna, tornerà più forte
di prima, ed un ponte nuovo unirà, con anima e cuore,
ciò che ora la crudeltà ha diviso.
Tu sei il mezzo,
tu sei il mio tutto,
tu sei il mare,
lo scoglio,
il porto,
il gabbiano,
l'onda che smuove il cuore
e porta l'anima nell'infinito orizzonte
dove si perde in eterno quella nostra nave.
Schermo di forme celestiali,
pascolo di candide creature
che si muovono inquiete.
Cavalli dalle aeree criniere che
rampanti aggrediscono l'azzurro,
talvolta minacciosi,
talora portatori ribelli
di sogni passeggeri.
Tutto pare svanire
sull'onda del vento,
poi tutto torna a ricomporsi,
nel loro divenire
di nuvole bianche.
A te che mi hai donato la vita
e un cuore per amare.
A te che, in silenzio, hai sofferto
per ogni mio dolore e pianto
per ogni mia gioia.
A te che, con amore e sudore,
hai dato anche il respiro
per i tuoi figli.
A te che hai riscaldato la mia anima
ad ogni singolo affanno.
A te che, nell'angoscia e nel sollievo,
hai stretto forte la mia mano da quando ero
un bambino impaurito ad oggi
che sono un uomo pieno
dei tuoi valori.
Seduto su quel molo solitario
a guardar l'orizzonte
dove si confonde
mare e cielo fino all'ignoto,
e nel nulla si fermano i pensieri.
Vedo una nave che solca le onde,
si parte,
come una goccia in mezzo al mare,
per gettar via il passato e vivere nuove terre,
sotto cieli diversi a mirar stelle mai viste.
I nostri nonni rappresentano le radici,
il ricordo, il passato dal quale è venuto il presente, il vissuto, l'esperienza e la saggezza popolare.
C'è il cuore ancora genuino, provato,
sofferente, tenace, coraggioso, resistente,
fiero ed orgoglioso.
C'è una ricchezza di valori vissuti, sperimentati, scelti, cercati, onorati e difesi.
C'è la voce, lo sguardo, le mani, il cuore,
di chi ha saputo affrontare, combattere, resistere e vincere.
C'è il sapore della conquista.
C'è l'odore del rispetto.
C'è il colore dell'onestà.
C'è il suono della volontà.
Ci sono le mani dell'operosità.
Mani impaurite e spaventate,
mani coraggiose,
mani che sfiorano il cuore,
mani che fanno volare,
mani che disegnano l'anima,
mani che accarezzano,
mani limpide, dorate,
mani che fanno sognare,
vivere e sperare.
Mani che s'intrecciano
e ti culleranno in eterno.
Io, gazza ladra,
in cerca di luce,
in cerca di perle,
di saggezza e verità.
Io, attratta dall'amore,
quello vero e non placcato,
da quelle sfumature che riflettono il sole,
i pensieri, da sempre, da ieri.
Lo so, sono gazza ladra, rubo,
carpisco sentimenti, da catturare,
da fare miei, con il gusto di
possedere, portare una luce
dentro il nido del mio cuore.