Poesie preferite da Lorenzo Mariani

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Scritta da: Lorenzo Mariani

Inno alla bellezza

Vieni dal cielo profondo o esci dall'abisso,
Bellezza? Il tuo sguardo, divino e infernale,
dispensa alla rinfusa il sollievo e il crimine,
ed in questo puoi essere paragonata al vino.

Racchiudi nel tuo occhio il tramonto e l'aurora;
profumi l'aria come una sera tempestosa;
i tuoi baci sono un filtro e la tua bocca un'anfora
che fanno vile l'eroe e il bimbo coraggioso.

Esci dal nero baratro o discendi dagli astri?
Il Destino irretito segue la tua gonna
come un cane; semini a caso gioia e disastri,
e governi ogni cosa e di nulla rispondi.

Cammini sui cadaveri, o Bellezza, schernendoli,
dei tuoi gioielli l'Orrore non è il meno attraente,
l'Assassinio, in mezzo ai tuoi più cari ciondoli
sul tuo ventre orgoglioso danza amorosamente.

Verso di te, candela, la falena abbagliata
crepita e arde dicendo: Benedetta la fiamma!
L'innamorato ansante piegato sull'amata
pare un moribondo che accarezza la tomba.

Che tu venga dal cielo o dall'inferno, che importa,
Bellezza! Mostro enorme, spaventoso, ingenuo!
Se i tuoi occhi, il sorriso, il piede m'aprono la porta
di un Infinito che amo e che non ho mai conosciuto?

Da Satana o da Dio, che importa? Angelo o Sirena,
tu ci rendi -fata dagli occhi di velluto,
ritmo, profumo, luce, mia unica regina!
L'universo meno odioso, meno pesante il minuto?
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    Scritta da: Lorenzo Mariani

    Malasorte

    Per sollevare un così grande peso,
    Sisifo, il tuo coraggio ci vorrebbe!
    Per quanto ardore s'abbia nell'impresa,
    l'arte è lunga e il tempo è breve.

    Lontano dalle sepolture celebri,
    verso un cimitero isolato,
    il mio cuore, tamburo velato,
    va battendo marce funebri.

    -Quanti gioielli dormono sepolti
    nell'oblio e nelle tenebre,
    lontano dalle zappe e dalle sonde;

    quanti fiori effondono il profumo,
    dolce come un segreto, con rimpianto,
    nelle solitudini profonde.

    Malasorte.
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