Poesie inserite da Giulia Guglielmino

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Scritta da: Giulia Guglielmino

Stanca di quei sogni

Stanca di incontrarti di notte,
stanca di sognarti spesso,
stanca di sognarti adesso,
che più non voglio vederti...

Più non voglio viverti,
più nn voglio amarti
ne essere amata da te...
Più non voglio darti
niente di me.

Stanca di vedere che mi cerchi,
stanca di sentire che mi vuoi,
Stanca di udire ad ogni mio incubo
la lontana voce di quell addio
che non voleva essere tale... Infondo al cuore tuo.

Voce sconosciuta ormai.
Voce confusa.
Voce muta di una regola dettata dalla mente
e non dal cuore.
Voce dettata dalla gente che dentro non poteva vedere.

Cuore mio
che al risveglio del mattino duole.
Mille domande, zero risposte...
Mille sorrisi custoditi gelosamente,
donati, sinceri,
crollano come case di paglia
dopo un terremoto dii pochi secondi...

Ed è difficile concentrarsi solo sulle cose belle
per non pensare che un sogno in un'attimo
ti ha distrutto una dimora.
Composta martedì 23 marzo 2010
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    Scritta da: Giulia Guglielmino

    Passato presente futuro

    Cammini lenta in una strada della periferia, deserta.
    Cammini a testa bassa, troppi errori.

    Ti bussa sulla spalla una mano del passato...
    Ti volti non indifferente.
    Con la mano tua togli la sua. Ti rigiri.

    Cammini lenta in una strada di periferia, affollata.
    Cammini a testa bassa, le lacrime come proiettili mirano i passi tuoi.

    Al tuo fianco una mano del presente sfiora il braccio che usi da scudo.
    Ti invita ad alzare intorno a te mille braccia che ti proteggano. Da tutti.
    Non ti fidi. Non perdoni.

    Cammini lenta in una strada di periferia, di nuovo deserta.
    Cammini a testa alta, attorniata da un muro che ti difende e non guardi indietro.

    Davanti a te qualcosa punta i tuoi occhi.
    Non ti tocca, né ti sfiora.
    Si insidia senza dolore nel sangue si scontra col cuore.
    È l'anima del futuro, ti travolge e ti stravolge.
    Composta giovedì 4 marzo 2010
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      Scritta da: Giulia Guglielmino

      Come un Bacio Perugina

      Vorrei scartare il mio cuore come un Bacio Perugina...
      Vorrei poter togliere quella carta che non permette di vedere oltre.
      Vorrei poter leggere quella frase che si cela al suo interno,
      come fosse un consiglio
      perché so che l'unico consiglio è nascosto solo dentro di me...
      Composta martedì 5 gennaio 2010
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        Scritta da: Giulia Guglielmino

        Q.P.G.A.

        Terza galleria, posto numero 18.
        Guardavo da spettatrice i fotogrammi della mia stessa storia.
        Le colonne sonore incorniciavano i ricordi.
        Ed i versi di quella canzone che, intonati tra un brano e l'altro,
        accarezzavano il viso e pugnalavano al cuore.
        Attenta ad ogni particolare:
        Era facile riconoscere quell'unione tra ciò che avevo letto,
        ciò che avevo visto
        e ciò che stavo ascoltando.
        Un coinvolgimento totale e razionale.
        Una presa di coscienza.
        Quel romanzo descriveva la mia vita.
        L'incontro.
        L'amore folle, sano, ingenuo... vero.
        L'abbandono, la distanza...
        e la fine.

        "È davvero così!" Pensavo...
        "Il primo amore non dura mai tutta la vita ma la cambia per sempre"
        "è vero..." Mi ripetevo...

        "Un amore inizia quando ci si capisce senza parlarsi e finisce quando si parla senza capirsi"...
        "Ed è finita..." Mi autoconvincevo...
        "è finita perché... Perché forse doveva finire... Forse non siamo stati abbastanza bravi."

        Quelle frasi mi perseguitano,
        e presuntuose, ma intimorite dalle mie grida,
        passano davanti ai pensieri.
        Come quelle persone che alle poste non rispettano la fila
        e le vedi avanzare a testa bassa,
        si nascondono in mezzo alla folla delle immagini,
        ma poi fanno capolino davanti ed esse senza che io me l'aspetti...
        e fanno male.
        Composta mercoledì 9 dicembre 2009
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          Scritta da: Giulia Guglielmino

          Quel parchetto

          Ho aspettato a lungo. Non mi davo pace.
          Sentivo solo il rumore dei ricordi,
          che facevano eco nella mia anima ora così vuota.

          Sola, chiusa nella mia macchina
          in un parchetto mi riportava indietro col tempo.
          Mi sentivo come chi nel deserto cammina per giorni
          ed arriva ad un punto in cui immagina un'oasi.

          Ti vedevo arrivare solo nella mia mente,
          ti vedevo mentre mi guardavi con il tuo sguardo pieno e di ghiaccio.
          Ti immaginavo così: vicino e rassegnato.

          Ma bastava il motore di qualche auto che passava alle mie spalle
          che la visione di te scompariva all'istante.
          Ed ecco quei battiti del cuore così accellerati...
          Ma erano macchine sconosciute e proseguivano dietro me il loro percorso.

          Respiravo lentamente per tenermi calma.
          Sentivo che la tua assenza sarebbe stato il tuo ultimo e silenzioso addio.
          Ho aspettato a lungo, e ancora non mi do pace.
          Non posso mettere da parte la speranza di vederti tornare da me ora né mai.
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            Scritta da: Giulia Guglielmino
            Si incamminava in quel sentiero di stelle. Ogni passo ne muoveva una: alcune cadevano, altre si accendevano come fanno le lampadine di colpo in una stanza buia. La strada della vita è così: a volte inciampi, a volte ti ritrovi magicamente con una luce maggiore che ti porta a guardare avanti.
            Composta giovedì 5 novembre 2009
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              Scritta da: Giulia Guglielmino
              Tanto lo so che ti sposerò...
              Sarà forse un illusione travestita da speranza.
              Ma tu, tornerai qui un giorno; Tu ci sarai, e io ci sarò.
              Non riesco a mettere la parola "fine" a quella favola.
              Ora mi hai allontanata...
              Ma io lo so, lo so che ti sposerò...
              Aspetterò...
              Aspetterò fino alla fine dei miei giorni ma aspetterò...
              Magari io avrò la mia vita... Ma se chiamerai il mio nome io arriverò!
              Composta giovedì 15 ottobre 2009
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                Scritta da: Giulia Guglielmino

                Addio

                Lacrime calde ed incontrollabili, pesanti.
                Cuore distrutto, violentato, derubato, vuoto.

                Eri la mia vita, te ne sei andato per sempre.
                Illusa io, di averti ritrovato.
                È stato solo un sogno forse.
                Devo aver dormito sul mio letto per pochi mesi.
                Sì dev'essere andata così!
                Non mi spiego nessun "perché".
                Non mi voglio domandare più nessun "perché": tanto non trovo risposta.

                "Per sempre" mi dicesti. Ma allora se "sempre" è inteso come "fino alla fine della vita", siccome eri la mia vita e te ne sei andato, dunque la mia vita se n'è andata ed è finita? Siamo stati insieme per "sempre"?
                Composta martedì 8 settembre 2009
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