Poesie inserite da Gabriella Stigliano

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Scritta da: Gabriella Stigliano

Non dà sollievo il tempo

Non dà sollievo il tempo;
mentivate dicendo che sarebbe stata breve
la mia pena.
Lo sento nella pioggia che piange,
alla marea che si ritira;
sciolte le vecchie nevi ad ogni picco,
le foglie dell'altr'anno son fumo sui sentieri;
non così per l'amaro della morte,
che resta, opprime il cuore, abita in me.
Ho paura di andare in troppi luoghi
che traboccano della sua memoria.
E se respiro in qualche quieta stanza
ignota al passo e al volto luminoso,
dico "non c'è memoria, qui, di lui"
e resto frastornata a ricordarlo.
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    Scritta da: Gabriella Stigliano

    Resurrezione

    In questa notte assetata ho chiesto
    chi sei e chi sei.
    Perché la tua carne è triste come un legno opaco
    e perché hai la bocca piena di spilli.

    E lentamente, stanotte ti ho separata
    come un albero d'amore, dalle altre donne,
    e facendo del mio sangue acqua, ho battezzato
    i tuoi dolori e i tuoi piaceri.

    E ho detto alla morte che non può uccidermi!
    E ho detto alla vita che non mi può sconfiggere!
    E ho detto alla terra che se riesce a seppellirmi,
    dove mi seppellirà verrai a prendermi!
    E ho detto al nulla che se riesce a spegnermi,
    tu, con i tuoi grandi baci, tornerai ad accendermi!
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      Scritta da: Gabriella Stigliano

      L'ADDIO

      Addio. Ti abbraccio perché non ti vedo
      che a tentoni, accecato
      dai tuoi stessi occhi in me conficcati
      per cui non so
      se sia mio o tuo questo piangere:
      amati giorni
      che non ci hanno ricambiato l'amore
      e sono
      una frattura indicibile: i denti
      stringono un grido, il pugno
      anche più forte stringe
      l'indimenticabile carezza che ti davo
      come una moneta scaduta
      ... per un amore così breve perché,
      mio Dio,
      questa notte eterna e il filo che traluce
      sulla remota ferrovia d'illuminati
      treni che ormai corrono nel nulla?
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        Scritta da: Gabriella Stigliano

        Non solo il fuoco

        Ahi, sì, ricordo,
        ahi, i tuoi occhi chiusi
        come pieni dentro di luce nera,
        tutto il tuo corpo come una mano aperta,
        come un grappolo bianco della luna,
        e l'estasi,
        quando un fulmine ci uccide,
        quando un pugnale ci ferisce nelle radici
        e una luce ci spezza la chioma,
        e quando
        di nuovo
        torniamo alla vita,
        come uscissimo dall'oceano,
        come tornassimo feriti
        dal naufragio
        tra le pietre e l'alghe rosse.
        Ahi, vita mia,
        non solo il fuoco tra noi arde,
        ma tutta la vita,
        la semplice storia,
        l'amore semplice
        di una donna e d'un uomo
        uguali a tutti gli altri.
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          Scritta da: Gabriella Stigliano

          L'eterna scintilla d'amore

          Amore mio,
          In un mattino umido dal buono odore dei tuoi respiri
          Il miracolo consuma il vino dei miei dispiaceri
          Così tutti i sogni spenti si sono svegliati dall'oblio
          Infiammando la memoria dello spirito
          Con il desiderio ardente che è tuo
          Dall'eterna scintilla d'amore!
          Io oltrepasso le vie segrete del paradiso
          Seminando perline luminose
          Nei giardini delle parole sparite
          Nutrendo il mio amore
          Per te e per la nostra storia.
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            Scritta da: Gabriella Stigliano
            Mi avevano lasciato solo
            nella campagna, sotto
            la pioggia fina, solo.
            Mi guardavano muti
            meravigliati
            i nudi pioppi. soffrivano
            della mia pena. pena
            di non saper chiararnente...

            E la terra bagnata
            e i neri altissimi monti
            tacevano vinti. Sembrava
            che un dio cattivo
            avesse con un sol gesto
            tutto pietrificato.

            E la pioggia lavava quelle pietre.
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              Scritta da: Gabriella Stigliano
              Al mattino gettai la mia rete nel mare.
              Trassi dall'oscuro abisso cose di strano
              aspetto e di strana bellezza -
              alcune brillavano come un sorriso,
              alcune luccicavano come lacrime,
              e alcune erano rosee
              come le guance d'una sposa.
              Quando, alla fine del giorno,
              tornai a casa con il mio bottino,
              il mio amore sedeva nel giardino
              sfogliando oziosamente un fiore.
              Esitante deposi ai, suoi piedi
              tutto quello che avevo pescato.

              Lei guardò distrattamente e disse:
              "Che strani oggetti sono questi?
              Non capisco a che possano servire".
              Chinai il capo, vergognoso, pensando:
              "Non ho lottato per conquistarli,
              non li ho comperati al mercato;
              non sono doni degni di lei".
              E per tutta la notte li gettai
              a uno a uno sulla strada.
              Al mattino vennero dei viaggiatori;
              li raccolsero e li portarono
              in paesi lontani.
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                Scritta da: Gabriella Stigliano
                Destandomi all'alba ho trovato la sua lettera.
                Non so che dica, perché leggere non so.
                Lascerò il savio, solo cò suoi libri, senza
                turbarlo: chi sa mai s'egli possa leggervi dentro?

                Io me la vò posare sulla fronte, io me
                la vò premere sul cuore.
                Quando la notte placida s'inoltr e sorgano
                le stelle ad una ad una, io me la spiegherò
                sul grembo, e rimarrò in silenzio.
                Ad alta voce me la leggeranno stormendo le foglie,
                me la intonerà la correntìa
                del torrente, e le sette stelle veggenti me
                la canteranno dal cielo.

                Non riesco a trovare quel che cerco;
                non posso comprendere ciò che sapere vorrei;
                ma questo messaggio non letto mi ha già reso
                più lieve ed ha cambiato in cantici i miei pensieri.
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