Scritta da: Francesca Pace

Pomeriggio vegetale

In questo pomeriggio alcolico, sintetico e immobile,
m'inquieta un sole
-o forse un'alba, meravigliosa,
come a volte ciò che lo sembra, poi non lo è-.

Mi fotto da me,
cosi che sento lo spleen,
sento l'abbandono,
sento l'angoscia,
sento il sapore vecchio e tormentato del vuoto dentro di me
alla ricerca
sfrenata
di te.
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    Scritta da: Francesca Pace

    Spleen

    Tu, passione, dolore, rabbia e amore... inibito;
    tu, che hai qualcosa dentro di sbagliato ma che ci rende simili;
    tu, che estendi il tempo senza che io me ne renda conto;
    tu, da maestro sapiente sei entrato nella mia mente confusa e stanca, tormentandola dal solo tuo pensiero;
    tu, sublime approfittatore della mia vacuità esistenziale,
    mia terapia.
    Amore ribelle, mellifluo, malvagio,
    mia squallida patologia!
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      Scritta da: Francesca Pace
      Quando ho perso la chiave della felicità, ed ho lottato a lungo finché non ho creduto di averla ritrovata.
      Quando ho barattato me stessa in cambio della tua felicità;
      quando i demoni mi hanno sopraffatto ingoiando la mia anima e mercenandola con Dio;
      quando desideri essere libero e per farlo sai che hai solo bisogno di un proiettile;
      quando promettono... e non mantengono!
      Quando ho preso l'acido, e ho incontrato Dio;
      quando tutto questo è frutto di una dannata fantasia;
      ...
      quando è utopia!
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