Le migliori poesie inserite da Elisa Iacobellis

Questo utente ha inserito contributi anche in Frasi & Aforismi e in Umorismo.

Scritta da: Elisa Iacobellis

Corpo di donna...

Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche,
assomigli al mondo nel tuo gesto di abbandono.
Il mio corpo di rude contadino ti scava
e fa scaturire il figlio dal fondo della terra.

Fui solo come un tunnel. Da me fuggivano gli uccelli
e in me irrompeva la notte con la sua potente invasione.
Per sopravvivere a me stesso ti forgiai come un'arma,
come freccia al mio arco, come pietra per la mia fionda.

Ma viene l'ora della vendetta, e ti amo.
Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
Ah le coppe del seno! Ah gli occhi d'assenza!
Ah le rose del pube! Ah la tua voce lenta e triste!

Corpo della mia donna, resterò nella tua grazia.
Mia sete, mia ansia senza limite, mio cammino incerto!
Rivoli oscuri dove la sete eterna rimane,
e la fatica rimane, e il dolore infinito.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Elisa Iacobellis
    Mi piace quando taci
    Mi piace quando taci perché sei come assente,
    e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.
    Sembra che gli occhi ti sian volati via
    e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.
    Poiché tutte le cose son piene della mia anima
    emergi dalle cose, piene dell'anima mia.
    Farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima,
    e rassomigli alla parola malinconia.
    Mi piace quando taci e sei come distante.
    E stai come lamentandoti, farfatta turbante.
    E mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge:
    lascia che io taccia col tuo silenzio.
    Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
    chiaro come una lampada, semplice come un anello.
    Sei come la notte, silenziosa e costellata.
    Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice.
    Mi piace quando taci perché sei come assente.
    Distante e dolorosa, come se fossi morta.
    Allora una parola, un sorriso bastano.
    E son felice, felice che non sia così.
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Elisa Iacobellis

      Per te amore mio

      Sono andato al mercato degli uccelli
      E ho comprato degli uccelli
      Per te
      amore mio
      Sono andato al mercato dei fiori
      E ho comprato dei fiori
      Per te
      amore mio
      Sono andato al mercato dei rottami
      E ho comprato catene
      Pesanti catene
      Per te
      amore mio
      Poi sono andato al mercato degli schiavi
      E ti ho cercata
      Ma senza trovarti
      amore mio.
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Elisa Iacobellis

        Bianca ape ronzi

        Bianca ape ronzi, ebbra di miele, nella mia anima
        e ti pieghi in lente spirali di fumo.

        Sono il disperato, la parola senza eco,
        colui che tutto perse, e colui che tutto ebbe.

        Ultima gómena, scricchiola in te la mia ansietà ultima.
        Nella mia terra deserta sei l'ultima rosa.

        Ah silenziosa!

        Chiudi i tuoi occhi profumati. Lì aleggia la notte.
        Ah denuda il tuo corpo di statua timorosa.

        Possiedi occhi profondi dove la notte aleggia.
        Fresche braccia di fiore e grembo di rosa.

        I tuoi seni rassomigliano alle conchiglie bianche.
        Sul tuo ventre è venuta a dormire una farfalla d'ombra.

        Ah silenziosa!

        Ecco la solitudine da dove sei assente.
        Piove. Il vento del mare caccia gabbiani erranti.

        L'acqua va scalza per le strade bagnate.
        Da quell'albero si lamentano, come infermi, le foglie.

        Bianca ape, assente, ancora ronzi nella mia anima.
        Rivivi nel tempo, sottile e silenziosa.

        Ah silenziosa!
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Elisa Iacobellis

          Mediterraneo

          Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale
          siccome i ciottoli che tu volvi,
          mangiati dalla salsedine;
          scheggia fuori dal tempo, testimone
          di una volontà fredda che non passa.
          Altro fui: uomo intento che riguarda
          in sé, in altrui, il bollore
          della vita fugace uomo che tarda
          all'atto, che nessuno, poi, distrugge.
          Volli cercare il male
          che tarla il mondo, la piccola stortura
          d'una leva che arresta
          l'ordegno universale; e tutti vidi
          gli eventi del minuto
          come pronti a disgiungersi in un crollo.
          Seguìto il solco di un sentiero m'ebbi
          l'opposto in cuore, col suo invito; e forse
          m'occorreva il coltello che recide,
          la mente che decide e si determina.
          Altri libri occorrevano
          a me, non la tua pagina rombante.
          Ma nulla so rimpiangere: tu sciogli
          ancora i groppi interni col tuo canto.
          Il tuo delirio sale agli astri ormai.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Elisa Iacobellis

            Ah vastità di pini...

            Ah vastità di pini, rumore d'onde che si frangono,
            lento gioco di luci, campana solitaria,
            crepuscolo che cade nei tuoi occhi, bambola
            chiocciola terrestre, in te la terra canta!

            In te i fiumi cantano e in essi l'anima mia fugge
            come tu desideri e verso dove tu vorrai.
            Segnami la mia strada nel tuo arco di speranza
            e lancerò in delirio il mio stormo di frecce.

            Intorno a me sto osservando la tua cintura di nebbia
            e i1 tuo silenzio incalza le mie ore inseguite,
            e sei tu ton le tue braccia di pietra trasparente

            dove i miei baci si ancorano e la mia umida ansia s'annida.

            Ah la tua voce misteriosa che l'amore tinge e piega
            nel crepuscolo risonante e morente!
            Così in ore profonde sopra i campi ho visto
            piegarsi le spighe sulla bocca del vento.
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Elisa Iacobellis

              Ubriaco

              Ubriaco di trementina e di lunghi baci,
              guido il veliero delle rose, estivo,
              che volge verso la morte del giorno sottile,
              posato sulla solida frenesia marina.

              Pallido e ormeggiato alla mia acqua famelica
              incrocio nell'acre odore del clima aperto,
              ancora vestito di grigio e di suoni amari,
              e di un cimiero triste di spuma abbandonata.

              Vado, duro di passioni, in sella all'unica mia onda,
              lunare, solare, ardente e freddo, repentino,
              addormentato nella gola di felici
              isole bianche e dolci come freschi fianchi.

              Trema nella notte umida il mio abito di baci
              follemente carico di impulsi elettrici,
              diviso in modo eroico tra i miei sogni
              e le rose inebrianti che con me si cimentano.

              Controcorrente, in mezzo a onde esterne,
              il tuo corpo parallelo si ferma tra le mie braccia
              come un pesce per sempre incollato alla mia anima,
              rapido e lento nell'energia subceleste.
              Vota la poesia: Commenta